Nuova riforma fiscale, queste tasse potrebbero sparire: quali sono e perché

Con la nuova riforma fiscale alcune tasse attualmente pagate dovrebbero essere abrogate. Andiamo a vedere quali sono.

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Non si può negare il fatto che l’Italia sia gravata da una quantità eccessiva di tasse. Rispetto ad altri paesi europei, diventa chiaro che le imprese locali sono soggette a pagamenti frequenti e consistenti.

La CGIA di Mestre ha recentemente dato una notizia poco piacevole, sottolineando che, rispetto ad altre nazioni europee, le imprese italiane contribuiscono con la percentuale più alta di gettito fiscale diretto al totale nazionale.

Ciò è particolarmente evidente se confrontato con Germania, Francia e Spagna.

Secondo il rapporto redatto dalla CGIA di Mestre, le entrate dell’Italia nel 2020 hanno raggiunto il 13,5%, che equivale a 94,3 miliardi di euro.

Questo supera il contributo della Germania del 10,7%, pari a 144,8 miliardi di euro di tasse pagate, il 10,3% della Francia (108,4 miliardi pagati) e il 10,1% della Spagna (41,7 miliardi pagati).

In termini più semplici, a livello fiscale il nostro Paese va a scontare due punti percentuali a confronto della media europea.

Le imprese italiane hanno un tasso superiore di 6,7 punti rispetto alla media europea. La CGIA ha spiegato che il 2022 ha visto un livello senza precedenti di pressione fiscale del 43,5% in Italia, che è determinato dal rapporto tra gettito fiscale e PIL.

Ecco perché il tema della riforma fiscale è da tempo oggetto di discussione. Di seguito, esamineremo l’attuale posizione del Governo in merito.

Queste due tasse potrebbero sparire

Maurizio Leo, il sottosegretario all’Economia, sta attualmente dedicando i suoi sforzi alla riforma fiscale.

Uno degli obiettivi di questa riforma è eliminare le tasse introdotte dal Decreto Salva Italia nel 2011, che sono state viste sfavorevolmente da molti italiani.

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Nonostante ciò, queste tasse non hanno giovato in modo significativo all’economia del nostro paese.

I privati ​​che possiedono autoveicoli con potenza superiore a 186 kilowatt sono tenuti al pagamento di due tasse: la Tobin tax e il Superbollo.

L’eliminazione della Superbollo appare un’operazione relativamente semplice, così come l’abrogazione della Tobin tax, che potrebbe essere sostituita con un’eccezione per le transazioni che avvengono al di fuori dei mercati regolamentati.

Tuttavia, non è chiaro cosa riserva il futuro a queste tasse e alla loro potenziale abolizione.

Superbollo da eliminare

Sebbene possa essere giusto che le automobili e le auto di lusso siano soggette all’imposta Superbollo, le entrate effettive generate da essa si sono rivelate un calcolo impegnativo.

Questa tassa ha avuto un forte impatto sulla vendita di questi tipi di veicoli in Italia, determinando un calo delle vendite.

Tuttavia, questa diminuzione ha portato anche a un aumento dell’impiego di metodi illeciti come l’esterovestizione dei veicoli per eludere la tassa.

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Il leasing inizia ad essere l’opzione preferita dagli italiani rispetto all’acquisto di un’auto soggetta a supertassa.

Tuttavia, entrambe queste alternative hanno comportato una perdita di entrate pari a centinaia di milioni di euro ogni anno per l’IRS.

Questa tassa, lungi dal sostenere i fondi statali, ha invece avuto l’effetto opposto, portando ad una diminuzione delle entrate. In quanto tale, la riteniamo una tassa dannosa e sosteniamo la sua eliminazione.

Tobin tax verso l’abrogazione

Secondo le proiezioni dell’amministrazione Monti, la Tobin tax avrebbe dovuto generare utili annui superiori al miliardo di euro.

Tuttavia, nonostante queste stime, le entrate effettive per l’anno 2022 sono state inferiori, per un totale di soli 460 milioni di euro.

Una delle conseguenze di questa tassa è che funge da deterrente per i player internazionali che altrimenti opererebbero sulle piattaforme italiane.

Di conseguenza, le piattaforme estere che non sono soggette a tale imposta sono preferite rispetto a quelle italiane.

Questo non solo danneggia i risparmiatori italiani, ma si ripercuote negativamente anche sul nostro mercato finanziario.

È probabile che sia il Superbollo che la Tobin tax abbiano arrecato più danni che benefici alla nostra economia, portando a discutere sull’abrogazione totale della Tobin tax o sulla concessione di un’esenzione per le operazioni al di fuori dei mercati regolamentati ed estenderla alle società quotate con capitalizzazione inferiore al miliardo di euro.

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