Rata del mutuo, le soluzioni a norma di legge per renderla meno cara

Ecco tutte le alternative a disposizione dei mutuatari per rendere la rata del mutuo più leggera

Mutuo bancario
Mutuo bancario, le procedure per rendere la rata più leggera – oipamagazine.it

L’aumento costante dei tassi di interesse ha comportato la crescita esorbitante della rata del mutuo per tante famiglie italiane che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Molte famiglie italiane sono alla ricerca di soluzioni per rendere la rata mensile meno impattante sul bilancio familiare.

La crescita dell’Euribor a tre mesi, il tasso utilizzato dalle banche per stimare il tasso di interesse da applicare ai prestiti, ha sfiorato il 4% dopo un periodo in cui aveva raggiunto addirittura valori negativi. Un rialzo esponenziale e inatteso, dovuto dalla decisioni della BCE per frenare l’aumento dell’inflazione. Esistono però delle alternative a disposizione delle famiglie italiane per rinegoziare o abbassare la rata del mutuo.

Rinegoziazione

Se la banca lo consente, è possibile valutare l’opportunità di rinegoziare il tasso del mutuo, modificando le condizioni originarie. I mutuatari possono chiedere l’abbassamento del tasso fisso, o dello spread in caso di mutui a tasso variabile, oppure chiedere la conversione del mutuo da tasso variabile a tasso fisso magari presentando nuove garanzie personali.

Mutuo a tasso variabile
Mutuo a tasso variabile, come renderlo meno caro – oipamagazine.it

Questa procedura si può effettuare solo se la banca acconsente. In genere gli istituti bancari concedono questa possibilità in maniera del tutto gratuita senza alcuna spesa notarile, anche per non lasciarsi sfuggire il cliente. Alcuni istituti bancari però prevedono che possa trascorrere almeno un periodo minimo di uno/due anni dalla stipula del mutuo prima di concedere la rinegoziazione. In caso di diniego da parte della banca, il mutuatario può ricorrere ad altre strategie per abbassare la rata, tra le quali anche la surroga, la sostituzione o l’estinzione anticipata.

Per impedire che le banche possano opporsi alla rinegoziazione, anche per venire incontro alle famiglie in difficoltà, il governo ha approvato una legge che ha previsto la possibilità di passare dal tasso variabile al tasso fisso (o misto) senza alcun costo aggiuntivo. La condizione richiesta per poter fare questo passaggio è il limite massimo di 200.000 euro finanziati e un Isee non superiore a 35 mila euro. Occorre anche che il richiedente dimostri di aver sempre pagato puntualmente le rate precedenti.

La surroga

Qualora la banca rifiutasse la rinegoziazione, il mutuatario può sempre optare per una surroga, chiedendo di trasferire il mutuo ad un’altra banca. Basta rivolgersi ad una banca che pratica condizioni migliori. Questa soluzione è indubbiamente la migliore. La surroga è una sorta di “portabilità” del mutuo, una procedura che il diritto consente di poter effettuare gratuitamente, senza sostenere spese notarili, come prevede il Decreto Bersani (Legge n.40 del 2 aprile 2007).

Per poter richiedere una surroga, il richiedente dovrà dimostrare di aver pagato già uno o due anni di rate. Se questa possibilità è sempre concessa, così non è per la surroga di un mutuo già surrogato. Solo in presenza di condizioni particolarmente estreme una ulteriore surroga può essere concessa. In linea di massima, gli istituti bancari non permettono questa operazione.

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