Marca da bollo da 2 euro, è esclusa dal reddito in sede di dichiarazione?

In sede di dichiarazione dei redditi, la marca da bollo da 2 euro viene esclusa a prescindere? Cerchiamo di fare chiarezza su questo argomento piuttosto complesso.

Marca da bollo da 2 euro
Marca da bollo da 2 euro – Oipamagazine.it

Molte volte non si dà il giusto peso a quei piccoli importi che siamo obbligati a spendere per portare a termine delle procedure burocratiche o finanziarie. A quanto pare però, anche una semplice marca da bollo da soli 2 € potrebbe portare ad un incremento del reddito del soggetto che la emette. Ecco le news in merito.

Che cos’è la marca da bollo e a che cosa serve?

Quando si deve inviare un documento oppure quando si deve portare a termine un iter burocratico e renderlo ufficiale viene sempre richiesta la presenza di una marca da bollo.
Fino all’avvento delle fatture elettroniche, infatti, questa era considerata come un distintivo da applicare a ricevute e documenti fiscali, in modo da rendere legittimo quell’atto.

L'importanza della marca da bollo
L’importanza della marca da bollo – Oipamagazine.it

Anche se a vederla ricorda molto un francobollo, la marca da bollo non ha un valore che può aumentare nel tempo, in quanto è solamente il costo al quale viene acquistata e venduta, il valore nominale al quale questa può ambire.

In poche parole serve a sostituire l’imposta dell’Iva che non può essere applicata al documento in altro modo. Per molti è una sorta di tassa che deve essere emessa su documenti come fatture che non siano inferiori a una certa soglia, solitamente 77 €.

La nuova comunicazione dell’Agenzia delle Entrate

A tal proposito, alcune marche da bollo sono davvero molto economiche. Tra quelle più utilizzate quella che, per esempio, ha un valore nominale di soli 2 €. Su questo discorso è intervenuta l’Agenzia delle Entrate, la quale ha dichiarato che una marca da bollo da 2 € in fattura può incrementare il reddito del soggetto che la richiede.

Fatture e marca da bollo
Fatture e marca da bollo – Oipamagazine.it

Questo discorso vale sia per chi ha una Partita Iva forfettaria, sia per chi agisce in maniera ordinaria. Pare quindi che anche il valore di una marca da bollo possa costituire voce di ricavo e quindi dovrà essere conteggiata e denominata come tale.

Sicuramente si tratta di una scelta piuttosto discutibile ma, al tempo stesso, verrà conteggiata nella retribuzione e anche nel caso in cui venissero conteggiati i contributi previdenziali a carico dell’INPS.

Quali sono i bolli che non fanno reddito?

Laddove tutte queste Marche da bollo siano state escluse dal proprio reddito è possibile richiedere l’intervento di un consulente fiscale in modo da disporre di una dichiarazione integrativa da far valere in merito a quanto fatturato l’anno precedente.

Ancora una volta non si tratterà di grandi ricavi, ma sommando l’ammontare delle varie Marche da bollo nell’arco di un anno sono davvero molti i soldi che potrebbero essere stati spesi per questo scopo. Sicuramente l’argomento è molto complesso e quasi inevitabilmente subirà ancora delle rettifiche nei prossimi giorni.

Impostazioni privacy