Gastrofisica, una nuova frontiera per il marketing a servizio della ristorazione

Di cosa parliamo nel momento in cui si affronta l’argomento della gastrofisica? Quali sono le connessioni sulla percezione sensoriale? Un argomento che andremo ad analizzare proprio nel testo che segue.

Gastrofisica
Gastrofisica- Oipamagazine.it

La gastrofisica è in grado di favorire l’interdisciplinarità per quanto riguarda la ricerca del cibo, un elemento molto utile per la sostenibilità.

Che cos’è la gastrofisica

Da non molto tempo, la parola gastrofisica è entrata all’interno del vocabolario scientifico, un argomento che potrebbe essere addirittura in grado di dare le basi per realizzare una piccola rivoluzione alimentare.

Si tratta di un campo che si occupa dello studio del rapporto tra i nostri sensi e il cibo, un argomento che fino ad oggi non è mai stato esplorato dal marketing dell’industria alimentare della ristorazione.

Nel momento in cui mangiamo o beviamo, si vanno ad attivare numerose percezioni sensoriali che si legano al contesto in cui siamo.

L’ambiente intorno a noi, a partire dai suoni, ai colori o alle persone, fanno sì che si possa avere un’esperienza finale positiva o negativa.

Questo è ciò che è alla base della gastrofisica, degli elementi da cui hanno inizio tutti gli studi di quella che è una disciplina innovativa e recente e il cui scopo è quello di indagare su ciò che si nasconde dietro al consumo di bevande e cibo.

Lo psicologo e docente dell’università di Oxford, il professor Charles Spence, uno dei creatori del concetto di gastrofisica, nel 2017 ha pubblicato il saggio Gastrophysics: the new science of eating, un lavoro che, nell’ultimo periodo, è stato tradotto anche nella nostra lingua.

Visto che la percezione di ciò che mangiamo non avviene soltanto nel palato ma anche nella mente, è possibile studiare diverse strategie utili per fare in modo che un prodotto venga apprezzato molto di più.

Sia che si tratti di uno snack o di un piatto di un ristorante, la gastrofisica ricopre, in ogni caso, un ruolo molto importante per il mercato dell’enogastronomia.

Cosa è in grado di dirci la gastrofisica riguardo alla percezione sensoriale

Numerosi sono i dettagli che, messi insieme, hanno il compito di dar vita al gradimento. Si parte dal luogo in cui si svolge l’esperienza fino all’utilizzo di apparecchiatura dalla precisa forma e colore.

Cena in ristorante
Cena in ristorante- Oipamagazine.it

In poche parole, ognuno dei cinque sensi ha bisogno della sua parte e quindi, le aziende alimentari e i ristoranti, hanno la possibilità di rendere migliore ogni esperienza.

Durante i suoi studi, Charles Spence è stato in grado di provare che l’opinione su un vino è diversa in base all’atmosfera del posto in cui questo viene degustato, oltre che alla presenza di musica di sottofondo e al comfort di colui che ha tra le mani questo calice.

Una considerazione che è valida anche per i cibi che possono sembrare più buoni se ingeriti in un posto suggestivo.

Un ruolo molto importante è ricoperto anche dalla compagnia. Infatti, nel momento in cui ci troviamo con un amico o con un partner, siamo tentati a mangiare il 35% in più.

Inoltre è importante anche prendere in considerazione la dimensione di bicchieri e piatti in quanto, le stoviglie più piccole ci portano a consumare di meno. Ed è per questo che vengono utilizzati maggiormente per diete dimagranti.

All’interno degli studi scientifici sulla gastronofisica, Spencer aggiunge anche un’esperienza molto lunga di consulente per multinazionali alimentari.

Quando ha collaborato con un ristorante italiano che si trova a Londra, è stato in grado di misurare l’influenza positiva dei consumi nel momento in cui si dava vita ad un posto che riportasse la mente alle terre italiane.

Il cibo è in grado di far viaggiare la nostra mente e a spingerci verso il piacere

Diversi sono gli ambiti in cui la gastrofisica viene applicata, tra cui anche il turismo enogastronomico.

In base ad un’indagine di che si è svolta in Inghilterra e che ha preso in considerazione ben  2000 individui, per il 50% degli intervistati, la gastronomia risulta essere un elemento molto importante per scegliere una meta, un elemento diffuso soprattutto tra coloro che hanno tra i 18 e 34 anni.

Inoltre il 33% degli uomini sceglie un luogo solo in base a ciò che offre la cucina. In base a ciò che afferma Charles Spence, durante i prossimi anni, l’interattività delle esperienze sarà molto più sviluppata.

Per esempio, nel momento in cui si berrà del vino, è possibile effettuare una scansione dell’etichetta e scaricare una playlist che più sia adatto all’abbinamento, così da migliorare la degustazione oltre che all’umore.

Secondo lo psicologo britannico, ciò che continuerà ad essere molto importante sarà la socializzazione a tavola.

La gastronomia si unisce alle tecnologie più avanzate

Nel periodo in cui ci troviamo, le tecnologie digitali e l’informatica hanno un ruolo molto importante anche nel settore dell’agroalimentare.

Infatti due sono i momenti che si possono distinguere, ossia quando i cibi vengono gestiti dalle aziende e quello successivo, ossia quando si trovano nelle mani del consumatore.

Nel corso della prima fase e quindi in aiuto all’allevamento, all’agricoltura e alla logistica, numerosi sono i probabili interventi dell’informatica, dell’illuminotecnica e della robotica.

Insomma, si tratta di caratteristiche che vengono sfruttate per fare in modo che l’intero ciclo alimentare possa essere molto più efficiente e venga diminuito l’impatto energetico ed ecologico

Durante l’ultima fase invece, le tecnologie informatiche possono esprimersi anche in situazioni che oggi sembrano essere quasi irreali. Si parte infatti dalla stampa di alimenti in 3D alla realizzazione di realtà virtuali inerenti al cibo.

In un contesto simile, il compito della gastrofisica è quello di indagare i diversi modi di vivere il cibo così da fare nuove proposte per quanto riguarda il food design.

Inoltre, la gastrofisica non è soltanto questo in quanto, anche la realizzazione di elettrodomestici intelligenti utili per la creazione di piatti e cibi che hanno delle caratteristiche allettanti, utilizzano proprio gli studi di cui abbiamo appena parlato.

I social network, e quindi la condivisione di video e foto di pasti, si basano proprio su tutti gli aspetti che comprendono la gastrofisica.

Capace di favorire l’interdisciplinarità sulla ricerca del cibo

Se si parte dalla psicologia, è possibile affermare che le varie ricerche della gastrofisica sono in grado di coinvolgere varie competenze scientifiche così che queste possano essere usate come una sorta di ponte tra tecnologia e discipline.

Per questo motivo, tale approccio è in grado di unire varie prospettive intorno alle scienze gastronomiche, in modo tale da favorire la realizzazione di una sola tipologia di indagine.

Quindi la gastrofisica non deve essere vista solo come un elemento che proviene dalla scienza, ma anche come una disciplina capace di unire tutte quelle conoscenze che provengono dalla chimica, dalle tecniche di derivazione medica e dalla biofisica.

Il fine di questa scienza inoltre, non è soltanto quello di soddisfare il piacere ma vuole anche avere un ruolo molto importante nella sostenibilità.

Uno scopo da raggiungere se si aumenta la consapevolezza di tutte quelle dinamiche che si trovano intorno al cibo così da spingere verso il cambiamento di un preciso comportamento e trovare nuove strategie per dare un’innovazione all’interno dell’industria alimentare.

food computing
Food computing- Oipamagazine.it

In questo caso si parla di food computing, ossia l’elaborazione informatica che si sfrutta per effettuare un’analisi dei contenuti online e di quelli presenti sui social media.

Tali strumenti sono in grado di capire la percezione di ogni cambiamento in base alla stagionalità e alla complessità culturale, oltre che al modo in cui questi alimenti vengono consumati.

Tutte le tecniche appena citate insieme alla gastrofisica, lavorano sinergicamente e sono in grado di dare un aiuto anche alle strategie di marketing così che si possa favorire la diffusione di alcuni modelli di consumo che possono essere definiti come sostenibili e corretti.

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