Principio di cassa liberi professionisti: come funziona

Il principio di cassa risulta essere un elemento molto importante per la dichiarazione dei redditi dei professionisti.

In cosa consiste il principio di cassa
In cosa consiste il principio di cassa- Oipamagazine.it

Ma di che cosa stiamo parlando? In che modo è utile per gestire gli incassi?

Cos’è il principio di cassa e come viene usato dai lavoratori autonomi

Per procedere alla corretta compilazione della dichiarazione dei redditi, ogni professionista deve controllare che i guadagni riguardo alle prestazioni portate avanti nel corso dell’anno siano stati incassati effettivamente. Infatti è molto importante tenere a mente che, differentemente dalle aziende che utilizzano il principio contabile, gli specialisti si avvalgono invece del principio di cassa.

Ma che cos’è il principio di cassa? Si tratta di un criterio economico il quale fa riferimento alla data effettiva del pagamento sia per quanto riguarda le entrate che per le uscite.

In poche parole, facendo riferimento al principio di cassa, gli incassi si impegnano a formare il reddito professionale nel caso in cui questi sono stati effettivamente ricevuti. Il principio di cassa è ben diverso dal principio di competenza il quale invece prevede anche l’imputazione di pagamenti e versamenti basandosi sulla loro maturazione senza tener conto del pagamento.

compensi con il principio di cassa
compensi con il principio di cassa- Oipamagazine.it

In linea di massima è possibile affermare che il principio di cassa è utilizzato all’interno della contabilità semplificata utilizzata dai professionisti, dalle società di persone o dagli imprenditori individuali.

Concorrono alla formazione del reddito soltanto quei compensi che sono stati quindi incassati effettivamente nel corso dell’anno. In che modo quindi gestire gli incassi percepiti a cavallo dell’anno e con modalità diverse dal contante? Infatti spesso capita che il principio di cassa può dar vita a delle difficoltà nel momento in cui il debitore elimina il proprio debito negli stessi giorni in cui l’anno sta per terminare ed utilizza strumenti diversi dal pagamento in contante.

Come si applica il principio di cassa nel caso in cui il pagamento non viene fatto in contanti

Per gestire il principio di cassa, il caso più semplice risulta essere il pagamento in contanti. Infatti in situazioni del genere ogni pagamento viene considerato incassato proprio quando il denaro entra nelle mani del professionista. Tutto ciò accade perché il momento del pagamento è lo stesso di quello in cui il professionista incassa.

Passiamo poi alla seconda situazione. In base a ciò che è preciso la circolare il numero  38/E/2010, nel momento in cui i guadagni sono pagati attraverso un bonifico bancario, il professionista dispone delle somme quando questo ottiene l’accredito sul conto di accredito.

In questo caso si prende come riferimento la “data disponibile” secondo la quale si va ad indicare il giorno in cui la somma potrà essere utilizzata. Per questo motivo non è importante né il giorno di valuta né quando questo viene emesso il bonifico né tantomeno il giorno in cui la banca mette al corrente il professionista dell’avvenuto accredito. Attraverso questo metodo di pagamento ci si potrebbe trovare di fronte ad una discordanza tra quanto viene rilevato il compenso fino a quando questo potrà essere importante per l’individuazione.

Nel caso in cui si parli di contestazioni o verifica, tale problematica, se accade a cavallo dell’anno, potrà essere risolta molto semplicemente attraverso la presenza della documentazione in cui viene attestato il giorno in cui è stato ricevuto un incasso.

principio di cassa in caso di pagamenti diversi dal contante
principio di cassa in caso di pagamenti diversi dal contante- Oipamagazine.it

Anche se fino ad ora non esistono delle dichiarazioni effettive dell’Agenzia delle Entrate, nel momento in cui si parla di incassi fatti con le carte di credito, l’effettiva disponibilità delle somme del professionista è considerata tale quando si riceve l’accredito delle somme sul proprio conto corrente. Se invece si utilizzano delle carte di debito, il momento rilevante è quello in cui il professionista vede accreditata la cifra sul conto aziendale.

Facendo sempre riferimento alla circolare numero 38/E/2010 condivisa dall’Agenzia delle Entrate, anche se l’incasso viene fatto attraverso un assegno circolare o bancario, l’effettiva disponibilità del professionista parte da quando questo documento viene consegnato al committente.

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