Una specifica categoria di lavoratori troverà diversi arretrati nella busta paga di dicembre: ecco a chi ci riferiamo nello specifico.
Nel corso del mese di dicembre, i lavoratori bancari potranno vedere, in busta paga diversi aumenti ed arretrati. C’è da considerare fra le altre cose, anche la complicata situazione del rinnovo dei contratti: per questo motivo i sindacati sono al lavoro sui testi.
Arretrati in busta paga per i lavoratori bancari
Le parti sono al lavoro al fine di arrivare ad una convergenza che, al momento, è assente. D’altronde, le banche sono state spazzate da una richiesta specifica, che riguarda, nei fatti, gli arretrati.
Un argomento di cui non ho mai parlato neppure Carlo Messina, CEO e consigliere delegato di intesa Sanpaolo, il quale, però, si è aperto sugli aumenti e sul ripristino base di calcolo per il TFR a conclusione d’anno.
In sostanza, si discute sull’aumento di 435 €, proposto dai sindacati, nonché sul ripristino della base di calcolo completa del TFR e, come abbiamo già anticipato, sugli arretrati stessi.
D’altronde, proprio a fine 2022 il contratto è scaduto. In tal senso, le sigle sindacali coinvolte rivendicano un calcolo puntuale e non una cifra forfettaria per quel che concerne gli arretrati che vanno da gennaio 2023 ad oggi.
Alla luce di queste modifiche, all’interno della busta paga di dicembre dei lavoratori bancari dovrebbe apparire la prima tranche di aumento che sarebbe, nei fatti, quella più consistente, che si affianca all’importo degli arretrati degli 11 mesi precedenti. I sindacati, però, puntano ad una soluzione più equilibrata, con un aumento più alto e poi arretrati più calibrati.
Fungibilità e mobilità territoriale: due concetti da considerare
In questo contesto, è importante tenere in considerazione la fungibilità, in relazione principalmente ai quadri, tenendo conto anche della chiusura delle filiali e dello sviluppo della banca digitale.
Inoltre, in questa situazione, potrebbero cambiare anche il limite di raggio chilometrico della mobilità territoriale. Si tratta, nello specifico, di due elementi importanti che sono alla base della riorganizzazione dei gruppi, in ottica di trasformazione profonda del settore.
Argomento di discussione anche l’orario di lavoro sul quale si sta attentamente ragionando: la proposta sarebbe quella di ridurre da 37,5 ore attuali a 37 ore, anche se – in un primo momento – si era optato per 35 ore.
Il nuovo accordo potrebbe gettare le basi di una nuova identità del fuoco, ossia il fondo per l’occupazione che finanziato dagli stessi lavoratori bancari mediante un contributo commisurato alla giornata lavorativa annua pro capite che prevede la rinuncia di 7,5 ore delle 23 ore di riduzione di orario, per le aree professionali mentre per i quadri direttivi ad una giornata di ex festività.