Bonus mamme, di quanto aumenterà la busta paga: le probabili cifre

L’incremento in busta paga determinato dal bonus mamme: di seguito, nel dettaglio, vi forniamo le ipotetiche cifre. 

Bonus mamme
Bonus mamme – oipamagazine.it

In un contesto in cui la crescita della natalità è una priorità nazionale, il Governo ha introdotto un nuovo bonus per mamme lavoratrici con 2 o 3 figli. Questa iniziativa punta a fornire un supporto concreto alle famiglie al fine di una migliore conciliazione tra vita privata e lavorativa.

Cos’è il bonus mamme

Il bonus mamme è una misura di decontribuzione introdotta per le lavoratrici dipendenti che hanno almeno due figli a carico.

Questo bonus si traduce in un incremento della busta paga lorda, grazie alla riduzione dei contributi a carico del lavoratore. L’obiettivo è quello di alleggerire il peso fiscale e contributivo per le madri lavoratrici, in modo da favorire, almeno in via teorica, un aumento della natalità.

Mamma e bambino
Mamma e bambino – oipamagazine.it

In un Paese come l’Italia, che registra uno dei tassi di natalità più bassi in Europa, misure come questo bonus possono risultare utili, seppur parzialmente, per incentivare i cittadini a metter su famiglia o ad allargarla dopo aver avuto il primo figlio.

Chi sono le beneficiarie di questa agevolazione

Il bonus mamme, nello specifico, durerà fino al 31 dicembre 2023 per le lavoratrici con tre o più figli e, ad ogni modo, fino a quando il più piccolo non compie 18 anni. Per le lavoratrici, invece, con 2 figli, scadrà il 31 dicembre 2024 e fino a quando il figlio più piccolo compie il decimo anno d’età.

Pertanto, la decontribuzione per tali lavoratici prevede che la quota di contributi non sia più tagliata dalla busta paga delle stesse, bensì posta a carico dello Stato.

Bonus mamme
Bonus mamme – oipamagazine.it

Sono stati delineati, però, dei limiti sull’importo della contribuzione che non potrà andare oltre i 3mila euro per singola lavoratrice e la somma, poi, sarà rimodulata ogni mese.

Le lavoratrici che potranno fruire del bonus mamme in busta paga sono quelle in possesso di un contratto a tempo indeterminato. Escluse, dalla misura, le lavoratrici assunte a tempo determinato e le lavoratrici domestiche, anche se contrattualizzate a tempo indeterminato.

Non avendo più contributi a proprio carico, le lavoratrici vedranno, di conseguenza, un aumento di stipendio. Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici che – in genere – sono pari al 33%, saranno modulate al 9,19% a carico del lavoratore e al 23,81% a carico del datore di lavoro.

Tra gennaio e giugno 2023, sono state registrate circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022​​. In particolare, nel primo quadrimestre del 2023, si è avuto un calo dell’1,1% nelle nascite rispetto allo stesso periodo del 2022: 117.857 nuovi nati contro i 119.185 dell’anno precedente​​.

Questi dati evidenziano, dunque, la sfida demografica che l’Italia sta affrontando, attraversata da un continuo calo del numero di nascite e da un tasso di fertilità tra i più bassi in Europa.

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