Libretto postale, è richiesto un importo minimo da versare per aprirlo?

Tanti risparmiatori attratti dal Libretto Postale come forma di risparmio, si chiedono se c’è un importo minimo da versare per l’apertura. Sciogliamo ogni dubbio.

APP Poste Italiane
APP Poste Italiane – OipaMagazine.it

Crisi economica infinita? Speriamo di no. Intanto, continua ad aleggiare sulle teste dei cittadini italiani, ben spalleggiata dall’inflazione, anche se a luglio ha rallentato la morsa.

La conferma arriva dai dati Istat, che parlano ad agosto di un aumento pari al 5,9% su base annua, con dato invariato rispetto al mese di giugno.

Rallentamento questo dovuto alla riduzione del “carrello della spesa”, con un +10,5% a giugno e un +10,2% a luglio.

La crescita dei prezzi per i servizi di trasporti rallenta, ma anche quelli dei generi alimentari lavorati e dei beni energetici.

L’attuale situazione, però, sta suscitando enorme preoccupazione, spingendo molti risparmiatori italiani ad accantonare qualche soldo sul conto corrente piuttosto che investirli.

Scelta sbagliata? Sicuramente sì. Lo dicono le proposte che arrivano da diversi istituti di credito, banche e da Poste Italiane.

C’è un’ampissima fascia di risparmiatori che continua ad affidarsi, e lo fa da decenni, a quanto viene proposto da Poste Italiane in merito alle soluzioni di risparmio. Nel caso specifico, stiamo parlando dei Libretti Postali.

La loro nascita risale al lontano 1875 e, col passare dei decenni, sono diventati i mezzi più usati e amati dai piccoli risparmiatori.

Grazie all’arrivo dei libretti smart e alla possibilità di sottoscrivere le offerte Supersmart, sono tanti i risparmiatori che valutano se aprire o meno un libretto postale, chiedendosi se conviene e se c’è un importo minimo per aprirlo. Entriamo nei dettagli di questa questione.

Libretto postale, è richiesto un importo minimo da versare per aprirlo?

Il libretto postale rappresenta lo strumento di risparmio prediletto dai piccoli risparmiatori italiani. Secondo gli esperti, è la migliore soluzione per chi intende investire senza rischi.

Libretto postale
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Una volta aperto il Libretto Postale, Poste Italiane diventa titolare delle somme del risparmiatore per un certo lasso di tempo.

Contemporaneamente, l’azienda sottoscrive l’impegno a restituire al risparmiatore le somme da lui depositate qualora ne facesse richiesta, caricate da piccoli interessi.

Il libretto annovera diverse delle funzionalità tipiche dei conti corrente tradizionali, come l’accredito di pensione o stipendio, ma nessuna possibilità di richiedere un libretto degli assegni o una carta di credito.

Allo stato attuale, Poste Italiane offre ai risparmiatori 4 tipi di libretto, su cui maturano interessi diversi. I libretti sono Smart, Ordinari, Giudiziari e Dedicati ai minori.

Ma per quanto riguarda la cifra minima da depositare per aprire un Libretto Postale? C’è tanta confusione in merito.

Per quanto riguarda il libretto postale non vincolato, non esiste un importo minimo da versare, anche se lo stesso non produrrà interessi se le somme depositate sono inferiori a 250 euro a distanza di 5 anni dall’ultima operazione effettuata.

Stesso dicasi per la cifra massima, che è soltanto prevista per i libretti indirizzati ai minori, dove l’importo massimo è di 15.000 euro. Invece, per i libretti postali ordinari, non esiste alcun limite massimo sull’importo depositabile.

Parlando, invece, dei nuovi libretti Supersmart, bisogna depositare almeno 1.000 euro, che può essere aumentato con multipli di 500 euro. Il limite massimo che può essere depositato è di 3.000.000 di euro.

Bisogna pagare costi di gestione, apertura e chiusura?

Chi è interessato ad aprire un Libretto Postale, deve conoscere prima alcune informazioni importanti.

Innanzitutto, per questo strumento di risparmio non ci sono costi di gestione, di apertura e di chiusura. Condizioni che coinvolgono tutte le tipologie di libretto rilasciate da Poste Italiane.

L’unico costo che andrà affrontato è il pagamento dell’imposta di bollo. Tale imposta è fissa per i libretti dove la giacenza annua media non supera i 5.000 euro, e ammonta a 34,20 euro.

Risparmi da accantonare
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Invece, per i libretti dove tale soglia viene superata, si paga un’imposta pari allo 0,20% su tutte le somme depositate. Senza dimenticare che c’è anche la ritenuta fiscale sugli interessi maturati, che è del 26%.

Rispetto a un conto deposito offerto da una banca, il libretto postale offre funzionalità maggiori, oltre l’assenza di un conto di appoggio. In questo modo, c’è un certo risparmio sul costo per aprire un nuovo conto.

Come aprire un Libretto Postale

Uno dei vantaggi più apprezzati dai risparmiatori è la facilità con cui si può aprire un libretto postale. La procedura inizia recandosi presso un ufficio postale oppure, chi è avvezzo alla tecnologia, procedendo direttamente online sul sito Web di Poste Italiane.

Attivando un libretto Smart, si può gestire il denaro direttamente dal sito di Poste oppure usando l’applicazione BancoPosta.

Ci sono anche gli sportelli automatici Postamat per chi non ama la tecnologia, e possono farlo usando la Carta Libretto.

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