Vi siete mai chiesti quale sia il significato del termine immobile non accatastato? Lo scopriamo insieme in questo articolo, soffermandoci sulla disciplina che riguarda il catasto.
Possedere una casa è sicuramente il sogno di tante persone anche se, ovviamente, non tutti ne hanno le possibilità. Ad ogni modo, chi riesce in questo intento deve essere preparato in merito a quello che potrebbe accadere soprattutto laddove si dovesse segnalare la propria casa alle autorità comunali. Scopriamo insieme che cosa si intende per immobile non accatastato e quando è necessario fare il catasto.
Che cos’è il catasto e a cosa serve?
Il termine catasto può essere utilizzato per indicare un registro all’interno del quale vengono annoverati i beni immobili che vengono censiti per ragioni di tipo fiscale. È proprio sulla base di questi dati che si potrà determinare il valore di una casa e soprattutto far pagare alle persone che la posseggono il giusto prezzo a livello tributario.
Parliamo quindi di un registro molto dettagliato che contiene informazioni relative all’immobile sia da un punto di vista fisico e descrittivo che sotto molti altri aspetti. Basti pensare all’estensione o alla destinazione d’uso della casa in oggetto.
Si rende quindi necessario andare al catasto ogni qual volta sii registri un nuovo immobile sia in termini di costruzione che di acquisto. Questo perché, in caso di nuova iscrizione non sono presenti informazioni che descrivono la casa mentre, laddove si dovesse procedere ad all’acquisto o alla vendita, è importante aggiornare la situazione in base ai nuovi proprietari.
Quando un immobile viene definito non accatastato?
L’immobile viene definito non accatastato quando nessuno lo ha iscritto al catasto. Tutto questo si verifica con molta frequenza soprattutto laddove una casa grande venga suddivisa in più unità immobiliari oppure laddove si abbia a che fare con edifici abusivi.
Ovviamente questa non è l’unica situazione che si può presentare, in quanto la legge stessa riconosce come alcuni immobili non possano essere accatastati. In questo caso ci riferiamo alle serre, alle tettoie, ai fabbricati che non sono ancora stati costruiti o si trovano in stato di degrado.
Da aggiungere, inoltre, tutti gli edifici privi di copertura oppure quelli che non superano gli 8 metri quadrati di grandezza. Questi sono gli unici immobili sui quali la legge è disposta a transigere in caso di non segnalazione.
È doveroso iscrivere un immobile al catasto per poterlo vendere?
Come abbiamo detto prima, è sempre un dovere del cittadino iscrivere l’immobile al catasto, tranne nei casi citati sopra. In caso contrario un immobile non potrà essere né acquistato né venduto.
Per poter procedere con l’atto di vendita è quindi doveroso iscriverlo al catasto, disporre di una planimetria che vada a riprodurre lo stato dell’immobile e aggiornare la visura catastale qualora vi siano dei cambiamenti. Laddove dovesse mancare anche solo una di queste condizioni l’atto di compravendita è da considerarsi nullo.