NASPI, se il pagamento arriva in ritardo ecco come procedere: non perdere tempo

In alcuni casi può succedere che il pagamento della NASPI arrivi in ritardo sul proprio conto. Scopriamo i motivi di questa anomalia.

donna chiede informazioni
donna chiede informazioni – oipamagazine.it

Il momento storico che stiamo vivendo non è certamente dei più floridi sotto diversi punti di vista. L’aspetto economico e finanziario, infatti, lascia molto l’amaro in bocca a diversi nuclei familiari del nostro Paese.

Il costo della vita sempre maggiore e una certa difficoltà nel trovare un lavoro stabile e che possa accontentare sempre i bisogni primari (e non solo) della famiglia genera notevole ansia in milioni di persone.

Non tutti, infatti, sono in possesso di stabilità dal punto di vista occupazionale. Una larga fetta di popolazione non possiede un contratto di lavoro a tempo indeterminato e una totale sicurezza sul futuro. In molti casi, infatti, esiste una vera e propria situazione di precarietà, la quale non garantisce certezze alle persone.

Il tasso di disoccupazione si attesta sul 7,4% nel nostro Paese, ma ciò che lascia amareggiati è la percentuale relativa alla disoccupazione giovanile, addirittura superiore al 20%.

I giovani fanno enorme fatica a trovare una occupazione stabile e dignitosa. Oltre il 13% dei lavoratori italiani ha una situazione occupazionale instabile e precaria. Al Sud, poi, tale situazione è nettamente peggiore rispetto alle regioni settentrionali.

Chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato sa bene come il lavoro possa finire al termine del rapporto con il datore di lavoro. In alcuni casi, quindi, ci potranno essere delle interruzioni occupazionali, in attesa di una nuova chiamata dalla stessa azienda o in riferimento a nuove opportunità.

Il Governo e l’INPS si fanno portavoce della situazione di precarietà nella quale vivono molte famiglie, sostenendole nei periodi maggiormente bui.

Oltre ad alcuni bonus e agevolazioni per chi ha un reddito annuo basso, esiste anche un assegno di disoccupazione erogato dall’INPS ogni mese a chi ha perso il lavoro. Stiamo parlando della NASPI.

Di cosa si tratta? Quali sono i requisiti per ottenerla? In questo articolo scopriremo quando tale assegno sarà erogato sul conto e per quale motivo in alcuni casi potrebbero sussistere dei ritardi sul pagamento. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pagamento della NASPI: ecco a cosa potrebbero essere dovuti i ritardi

La NASPI fa riferimento a una Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, introdotta da qualche anno nel nostro Paese. Chiunque vedrà interrompersi in modo involontario il proprio rapporto di lavoro potrà percepire questo sussidio di disoccupazione ogni mese.

NASPI
NASPI – oipamagazine.it

L’assegno è riservato a tutti i lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro, a patto di aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni antecedenti l’interruzione dell’attività lavorativa. La NASPI potrà essere ricevuta, poi, solo in caso di licenziamento, di fine contratto o di dimissioni per giusta causa.

In caso di licenziamento volontario, ecco che la NASPI non potrà essere erogata a quel cittadino. L’assegno di disoccupazione, in caso di requisiti rispettati, sarà erogato per un tempo pari alla metà delle settimane di lavoro eseguite nei 4 anni antecedenti la richiesta.

Il lavoratore riceverà un importo mensile pari al 75% della sua retribuzione precedente. Quando arrivano i soldi sul conto corrente? Perché in alcuni casi tale pagamento non arriverà? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Ritardi sul pagamento della NASPI: ecco i motivi

La regola vuole che il pagamento dell’assegno di disoccupazione NASPI avvenga entro e non oltre il giorno 10 di ogni mese. Solitamente, esso arriverà sul conto fra il 3 e il 10 del mese. Ogni cittadino, poi, riceverà l’avviso preventivo sul giorno esatto in cui l’assegno di sussistenza verrà erogato sul proprio conto.

Pagamento della NASPI in ritardo
Pagamento della NASPI in ritardo – oipamagazine.it

In alcuni casi, però, potrà accadere che tale assegno venga pagato in ritardo. I motivi di questa anomalia possono essere diversi. Quello più frequente si ha in riferimento alla prima erogazione della NASPI dopo l’interruzione dell’attività lavorativa del singolo cittadino.

I nuovi beneficiari della NASPI, quindi, potrebbero vedere il primo assegno erogato nelle settimane successive rispetto a quanto previsto. L’accettazione della domanda, infatti, potrebbe presentare dei normali ritardi burocratici. Tutto, però, si sistemerà a partire dal mese successivo.

Anche un errore in fase di presentazione della domanda potrebbe far slittare il pagamento. Oltre a questi due aspetti riguardanti la domanda presentata all’INPS, esistono altre situazioni in cui il pagamento NASPI potrebbe non essere corrisposto nei tempi previsti.

La mancanza dei documenti riguardanti il licenziamento, la fine del contratto o le dimissioni per giusta causa potrebbero non far arrivare la NASPI nei tempi previsti. Quando le anomalie saranno risolte, l’assegno dovrebbe arrivare entro il 31 del mese.

Se non si dovesse ricevere l’assegno entro il 31 del mese, allora potrebbero esserci ulteriori problemi. Il pagamento, infatti, potrebbe essere stato sospeso, in caso di accertamento di anomalie da parte dell’INPS sul conto del singolo lavoratore.

In tal caso, l’unica soluzione possibile sarà quella di chiarire la propria posizione e contattare l’INPS.

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