Affitto, il proprietario di casa può aumentare la rata mensile a contratto in corso?

Chi è attualmente sotto contratto di affitto si starà chiedendo se il proprietario può aumentare la rata mensile mentre lo stesso è in corso.

Affitto di casa
Affitto di casa – Oipamagazine.it

Dall’aumento dei costi delle bollette dell’elettricità e del gas, all’impennata dei prezzi di un pieno di benzina e persino alla spesa quotidiana al supermercato, è evidente che il costo della vita ha raggiunto un livello preoccupante.

Ora, la domanda sorge spontanea: anche i prezzi degli affitti possono subire un aumento e i proprietari possono imporre un aumento dell’affitto anche prima della scadenza dell’attuale contratto di locazione?

Ci sono notizie positive nel regno degli affitti. Durante la durata di un contratto di affitto, al locatore è fatto divieto di chiedere un aumento del canone.

Affitto, il proprietario di casa può aumentare la rata mensile a contratto in corso?

Tale divieto resta in vigore fino alla scadenza del contratto, anche se il locatore ne dà comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

L’unica eccezione a questa regola è se il locatore chiede un aumento in base all’adeguamento all’inflazione secondo gli indici Istat.

In questo particolare scenario, l’aumento non è un vero aumento dell’affitto, ma piuttosto un aggiustamento per tenere conto dell’aumento dei costi di mercato.

Contratto di affitto
Contratto di affitto-oipamagazine.it

In tali casi, il locatore ha la facoltà di aumentare il canone di un determinato importo, pari al 100% dell’indice Istat inerente ai prezzi al consumo di famiglie di impiegati e operai.

È imperativo prevedere questa possibilità nel contratto di locazione, incorporando una clausola distinta che l’inquilino deve aver rivisto e concordato.

In assenza di tale previsione contrattuale, anche in caso di contratto a cedolare secca, il locatore non potrà aumentare il canone prima della scadenza del contratto.

Quando si cerca un aumento dell’affitto, è importante notare che questo può essere fatto solo al momento del rinnovo del contratto di affitto.

A questo punto, ci sono due possibili opzioni. La prima è far scadere il vecchio contratto e stabilirne uno nuovo con un canone più alto.

La seconda opzione è mantenere il contratto di locazione esistente ma negoziare un importo di affitto rivisto.

È fondamentale informare l’Agenzia delle Entrate di questi cambiamenti affinché l’aumento del canone sia considerato valido. In caso contrario, l’inquilino non sarà tenuto al pagamento dell’importo maggiorato.

Quando è consentito al proprietario aumentare l’affitto

L’adeguamento del canone di locazione potrà avvenire solo a seguito della seconda proroga del contratto; di conseguenza, non è possibile modificare il canone di affitto durante la prima proroga automatica e obbligatoria.

Per illustrare, si consideri il seguente scenario: nei contratti di affitto di durata 4+4 anni, in cui i primi 4 anni non hanno canone, il locatore può aumentare il canone solo dopo l’ottavo anno.

Analogamente, nei contratti di durata 3+2 anni, in cui è previsto un canone pattuito, il locatore può aumentare il canone solo dopo il quinto anno.

È importante notare che il proprietario non può aumentare l’affitto dopo 4 anni o dopo 3 anni. Tuttavia, è possibile aumentare il canone prima della seconda scadenza, ma solo con il consenso dell’inquilino.

Contratto di affitto firmato
Contratto di affitto firmato – oipamagazine.it

In tali casi, sarà necessario redigere un nuovo contratto che stabilisca i termini di affitto modificati.

A causa della sfida di aumentare gli affitti entro un periodo di sei-otto anni, numerosi proprietari hanno optato per contratti di affitto più brevi.

Questi accordi sono spesso personalizzati per studenti o turisti, consentendo una maggiore flessibilità e durate più brevi.

Effettivamente, nelle principali città italiane, trovare abitazioni in affitto con contratti 4+4 è diventato praticamente irrealizzabile proprio perché successivamente un affitto non può essere modificato in base alle fluttuazioni del costo della vita.

Impostazioni privacy