Rimborso IRPEF superiore a 4000 euro: come funziona l’accredito e chi può averlo

Come funziona l’accredito del rimborso IRPEF superiore a 4000 euro? Chi può ricevere questo accredito? Andiamo a vedere.

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La gestione dei pagamenti dovuti dopo la presentazione del modello 730/2023 diventa un compito più complesso quando si tratta di un rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro.

Di fronte a questa particolare situazione, l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di svolgere approfonditi accertamenti prima di emettere il rimborso IRPEF che è stato reso noto in dichiarazione dei redditi.

Con l’inizio della campagna dei redditi inerente al 2022, è possibile per i contribuenti ricevere un rimborso IRPEF di oltre 4.000 euro attraverso il modello 730, in particolare nei casi in cui il superbonus è stato utilizzato nella dichiarazione.

Per coloro che cercano informazioni sull’arrivo del rimborso del modello 730, è utile concentrarsi sulle linee guida specifiche delineate per questi casi per comprendere meglio il processo.

Rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro: tempi lunghi per l’accredito

Il decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, contiene l’articolo 5, comma 3-bis, che detta una precisa disciplina per l’erogazione dei rimborsi IRPEF che hanno un valore maggiore a 4.000 euro.

Ai sensi del regolamento, l’Agenzia delle Entrate ha il potere di procedere ad ispezioni cautelari in situazioni di rischio, anche quando il debito supera i 4.000 euro.

Rimborso IRPEF
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È possibile effettuare le verifiche fino a quattro mesi dopo la scadenza del modello 730, che è il 30 settembre.  Questi controlli rimangono validi fino a gennaio dell’anno successivo, lasciando ampio tempo per completarli.

Non solo gli assegni subiscono ritardi, ma anche il processo di accredito delle somme dovute può richiedere tempi lunghi, fino a sei mesi dall’invio del modello 730.

Fino a sei mesi il pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate

Tra le semplificazioni per chi presenta il modello 730 vi sono procedure snelle per l’accredito dei rimborsi fiscali, che possono essere erogati in via diretta in busta paga o pensione qualora sia presente un sostituto d’imposta per effettuare le necessarie operazioni di conguaglio.

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Generalmente il rimborso IRPEF che scaturisce dalla presentazione del modello 730 viene corrisposto unitamente alla retribuzione del mese successivo alla ricezione da parte del datore di lavoro della dichiarazione di liquidazione, che è essenzialmente il calcolo dell’importo dell’imposta dovuta o del credito dovuto.

I pensionati hanno tempi di attesa più lunghi in quanto le operazioni di conguaglio vengono condotte a partire dal secondo mese successivo dall’invio.

Il prospetto di liquidazione che dà il là alla gestione delle operazioni che conseguono alla presentazione della dichiarazione dei redditi sarà fornito al sostituto d’imposta nelle date di seguito indicate:

  • per le dichiarazioni che sono state presentate entro il 31 maggio, il 15 giugno;
  • per le dichiarazioni che sono state presentate dal 1° al 20 giugno, il 29 giugno;
  • per le dichiarazioni che sono state presentate dal 21 giugno al 15 luglio, il 23 luglio;
  • per le dichiarazioni che sono state presentate dal 16 luglio al 31 agosto, il 15 settembre;
  • per le dichiarazioni che sono state presentate dal 1° al 30 settembre, il 30 settembre.

I tempi per il pagamento degli importi pattuiti sono considerevolmente lunghi e, come previsto dalla legge, possono estendersi fino a sei mesi oltre la scadenza del modello 730.

In termini più semplici, ciò significa che potrebbe essere necessario attendere fino a marzo del prossimo anno.

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