Pensione INPS: “cedolino doppio”, ma solo per chi ha superato questa età

Pensione INPS: ricco assegno previdenziale raddoppiato, ma solo per chi ha superato questa età.

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Pensione Inps – Oipamagazine.it

Esiste un’età in cui si può avere diritto a percepire un assegno pensionistico “doppio”: con la Manovra 2023 il Governo Meloni ha previsto la rivalutazione monetaria delle pensioni e l’accredito degli arretrati. Ci sono certi casi in cui l’INPS prevede la possibilità di erogare una pensione supplementare. Scopriamo quali sono i requisiti necessari per avere diritto all’assegno pensionistico INPS “doppio”.

Pensione INPS “doppia”: ecco a chi spetta

Ci sono casi in cui un lavoratore dipendente non possa accedere al cumulo, alla totalizzazione o alla ricongiunzione, ma è possibile che abbia acquisito il diritto a percepire la pensione. In questo caso, è possibile accedere alla pensione supplementare. Può capitare che un lavoratore abbia svolto differenti attività professionali, che abbiano dato luogo a posizioni assicurative differenti. Il dipendente può chiedere la liquidazione della pensione supplementare, nel caso in cui i contributi non siano sufficienti per vedersi riconosciuto il diritto a percepire la pensione.

La pensione supplementare spetta a tutti quei lavoratori che sono titolari dell’assegno previdenziale INPS, che al compimento dei 67 anni hanno contributi versati non sufficienti per raggiungere il diritto ad una prestazione previdenziale autonoma. La pensione supplementare è una prestazione che si ottiene quando il soggetto è già titolare di una pensione e quando i contributi previdenziali non sono sufficienti per raggiungere il diritto ad un’altra prestazione previdenziale. L’INPS eroga un trattamento previdenziale che si aggiunge a quella principale percepita. Ecco perché si parla di pensione “supplementare”. Si tratta di una possibilità prevista ai lavoratori dipendenti e non agli autonomi ed ai Liberi Professionisti.

Si pensi, ad esempio, ad un pensionato (ex lavoratore dipendente), che ha versato solo 5 anni nella Gestione Separata. Questi 5 anni di contribuzione previdenziale sono utilizzati per computare la pensione supplementare. La pensione supplementare viene erogata al compimento dei 67 anni d’età: è necessario che i lavoratori dipendenti abbiano cessato l’attività lavorativa. La pensione supplementare ha natura accessoria rispetto ad altra pensione liquidata o in corso di liquidazione in favore del lavoratore assicurato. In caso di decesso del pensionato o del lavoratore, ai familiari può essere liquidata la pensione supplementare. Questo trattamento previdenziale supplementare non può essere integrato al trattamento minimo, come previsto dall’articolo 7 della Legge n. 155 del 1981.

I lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione Separata dell’INPS possono richiedere la pensione supplementare qualora non siano raggiunti i requisiti per il diritto alla pensione autonoma. È necessario che tali lavoratori siano titolari di un assegno previdenziale a carico dell’AGO.

Pensione INPS “doppia”: chi sono gli esclusi?

Sono esclusi dalla pensione INPS “doppia” tutti i liberi professionisti che fanno capo alla Gestione Separata o alle Casse dei Professionisti.

Come chiedere la pensione “doppia”?

Per accedere alla pensione “doppia” bisogna fare apposita domanda all’INPS. Una volta verificati i requisiti, INPS provvederà a liquidare la pensione “doppia”, una volta compiuti i 67 anni di età.

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