Pensioni, anticipo di quattro mesi per ogni figlio: ecco le novità per le donne

Pensioni: le donne potranno beneficiare di un anticipo di 4 mesi per ogni figlio. Ecco quali sono le novità sul fronte degli assegni previdenziali erogati alle donne.

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pensioni donne anticipo 4 mesi – oipamagazne.it

La Manovra di Bilancio 2023 approvata dal Senato ha previsto una serie di agevolazioni e di misure previdenziali a favore delle donne lavoratrici. Sono previste novità in arrivo per gli assegni previdenziali delle lavoratrici donne. Spunta l’ipotesi di uno sconto sul requisito anagrafico pensionabile pari a quattro mesi per ogni figlio. Dopo la proroga dell’Opzione Donna, è possibile che vengano introdotte delle modifiche alla misura di anticipo previdenziale femminile. In vista della riforma previdenziale sono previste novità sul nuovo confronto del tavolo tecnico.

Al centro dell’Agenda del Governo Meloni c’è la riforma previdenziale, la tutela ed il sostegno economico della genitorialità e della natalità. L’obiettivo dell’Esecutivo è quello di garantire alle lavoratrici donne un anticipo dell’uscita di quattro mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 12 mesi. Questa ipotesi allo studio del Governo è emersa in seguito alla riunione convocata in data 13 febbraio da parte del Ministero del Lavoro. L’obiettivo è quello di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio a tutte le forme pensionistiche per le lavoratrici. Le nuove modifiche apportate alla Manovra di Bilancio 2023 hanno ristretto la platea delle potenziali destinatarie della misura previdenziale Opzione Donna. Resta da comprendere se ci sarà un’ulteriore revisione normativa o se sarà riproposta la precedente normativa pensionistica.

Riforma Pensioni 2023: via all’ipotesi dell’anticipo di 4 mesi per ogni figlio

L’Esecutivo Meloni sta lavorando alla riforma previdenziale. Durante l’incontro del tavolo tecnico le parti hanno discusso sulla normativa previdenziale per le donne lavoratrici, che potranno beneficiare di un anticipo. La proposta del tavolo tecnico è quella di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio per l’uscita del mercato occupazionale a tutte le forme previdenziali. Questa misura di anticipo previdenziale non è una novità dal momento che era prevista dalla Riforma Dini (Legge n.335 dell’anno 1995).

Si tratta di un’ipotesi prevista solo per chi rientra nel contributivo: questa previsione normativa sarebbe oggetto di valutazione da parte dei tecnici del Ministero del Lavoro e del Tesoro. L’uscita anticipata pari a 4 mesi comporterebbe un esborso pari a 700milioni di euro, che andrebbero a gravare sul bilancio dello Stato.

Riforma Pensioni 2023: spunta l’ipotesi della modifica di Opzione Donna

La misura previdenziale Opzione Donna prevede l’uscita anticipata al raggiungimento dei 35 anni di contributi previdenziali entro la fine dell’anno 2022, il compimento dei 60 anni di età (se donna lavoratrice senza figli), dei 59 anni (se donna lavoratrice con un figlio), dei 58 anni (se donna con due o più figli). A partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito e sino alla decorrenza dell’assegno previdenziale è prevista un’attesa di un periodo di finestra pari a 12 mesi per le donne lavoratrici dipendenti e un periodo di 18 mesi, per le autonome. L’Opzione Donna è una misura previdenziale che spetta alle categorie tutelate, ovvero alle invalide civili, alle caregivers, alle lavoratrici licenziate.

In seguito all’incontro del 13 febbraio 2023, il Sottosegretario al Lavoro Durigon ha proposto una revisione volta ad allentare i vincoli introdotti dalla Legge di Bilancio 2023. Ovviamente, le parti coinvolte devono tenere in debita considerazione le risorse finanziarie a disposizione. Una possibile ipotesi allo studio potrebbe essere quella di abbassare il limite anagrafico a 58 anni, mantenendo gli altri requisiti previsti dalla Manovra. In alternativa all’uscita anticipata, il Governo potrebbe prevedere l’erogazione di un assegno previdenziale più sostanzioso.

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