Chi ha perso il Reddito di Cittadinanza e vuole riaverlo può andare incontro a qualche brutta sorpresa. Scopriamo cosa può accadere a chi non percepisce più il reddito.
C’è una brutta sorpresa per chi vuole riavere il Reddito di Cittadinanza dopo averlo perso. Dalla polizia postale arriva una comunicazione che avvisa di stare attenti agli sms che giungono perché sono falsi e hanno solamente lo scopo di captare dei dati.
Purtroppo, sono in tanti ad aver perso questo sussidio importante e non percepirlo più rappresenta per molti un danno enorme.
Quando arriva una comunicazione che fa sperare di riaverlo è dunque facile fornire dati e informazioni personali, ma è un grosso rischio perché si può incorrere in truffe pericolose. Scopriamo in cosa può consistere l’amara sorpresa!
La sospensione del Reddito di Cittadinanza
Da qualche tempo sono state messe in atto diverse sospensioni del Reddito di Cittadinanza che hanno fatto perdere il beneficio a tantissimi cittadini.
La Meloni prosegue spedita nel rispettare il programma annunciato durante la sua campagna elettorale, in cui una delle priorità era appunto quella di abolire il reddito.
Tuttavia, oltre a non percepire più il sostegno alla povertà, molti cittadini stanno affrontando anche un altro problema, una truffa ai loro danni attivata da truffatori esperti. Infatti, molti cittadini stanno ricevendo sms dell’Inps che annuncia il ripristino del beneficio. Ma non è affatto vero ed ecco che arriva l’allarme lanciato dalla polizia postale.
Come funziona la truffa con sms
La sospensione del Reddito di Cittadinanza ha portato molti malumori e quando arriva un sms che annuncia il ripristino del sostegno spesso è solo una truffa.
A prima vista il messaggio pare inviato dall’Inps, ma in realtà è falso e si tratta di account fasulli che hanno solamente lo scopo di catturare informazioni e dati di utenti che dal punto di vista finanziario non stanno bene.
Come detto dal messaggio, l’utente viene invitato ad identificarsi cliccando sul link allegato all’sms. Nel messaggio viene detto di procedere all’identificazione per evitare che il beneficio del reddito di cittadinanza venga revocato.
Molti utenti, nel tentativo di evitare che il reddito di cittadinanza venga sospeso, hanno provveduto a cliccare, favorendo la cattura dei loro dati personali da parte dei truffatori. Gli investigatori affermano che cliccando sul link l’utente entra in un sito falso e una volta inserite le proprie credenziali vengono carpiti i dati personali e usati illegalmente.
Come evitare la truffa sms
Per evitare la truffa e non essere la prossima vittima, la polizia postale invita gli utenti che hanno perso il reddito di cittadinanza di non fidarsi di questi sms che sono solamente illusori e anche molto pericolosi. Infatti, consiglia di non cliccare mai sui link che arrivano con gli sms e di accedere ai servizi INPS dal sito ufficiale.
Allo stesso modo, non bisogna fidarsi neanche delle mail che giungono come comunicazione e di mettersi in contatto con la Polizia Postale per qualsiasi informazione o chiarimento.
Purtroppo, la causa principale di questa truffa è da ricercare nella modalità da parte del governo usata per comunicare ai cittadini la sospensione dell’assegno del reddito di cittadinanza. Proprio il governo la scelto di farlo tramite sms, decisione decisamente fuori luogo e poco sicura, che ha dato modo ai malintenzionati di mettere in atto la truffa.
Dal mese di agosto il beneficio è stato abolito per le categorie considerate occupabili, in cui rientrano i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 59 anni e per i nuclei in cui non sono presenti disabili o minori.
Optando per questa modalità di comunicazione il governo ha fatto solo confusione e creato le condizioni per perpetrare una truffa ai danni di cittadini ignari di quanto sta succedendo. Poiché molti ne hanno bisogno, credono che cliccando sul link possono revocare la sospensione e riavere il reddito.