Soldi gratis, preleva 90.000 euro al bancomat: cosa rischia l’uomo

Un uomo ha prelevato quasi 90.000 euro da uno sportello bancomat che aveva un malfunzionamento. Scopriamo cosa rischia e quale sarà la sua sentenza.

Soldi gratis, preleva 90.000 euro: cosa rischia l’uomo
Bancomat – Oipamagazine.it

Un recente caso ha scosso la città di Gand, in Belgio, quando un giovane di 24 anni si è trovato al centro di un contenzioso legale dopo aver prelevato quasi 90.000 euro da uno sportello bancomat. Ciò che sembrava essere una fortunata occasione si è trasformato in un incubo legale.

L’episodio ha messo in luce un errore di sistema presso la BNP Paribas Fortis, una nota banca belga, che ha causato il mancato registro di prelievi di contanti da parte di alcuni clienti. Questo giovane, pensando di aver fatto jackpot, ha deciso di sfruttare l’opportunità, ma ora si trova ad affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Il giovane, la cui identità è stata protetta per motivi legali, ha recentemente affrontato il tribunale penale di Gand per rispondere delle accuse mosse nei suoi confronti. La sua colpa? Aver ritirato quasi 90.000 euro da uno sportello bancomat, credendo erroneamente che si trattasse di una sorta di “soldi gratuiti“.

Soldi gratis dal bancomat: la spiegazione dell’uomo

L’uomo ha spiegato di essere stato motivato dal desiderio di aiutare un amico in difficoltà finanziarie, il quale aveva bisogno di fondi per finanziare il suo matrimonio. Inizialmente, ha dichiarato di non aver notato l’anomalia nel sistema, in quanto non controllava frequentemente il saldo del suo conto corrente.

Soldi gratis, preleva 90.000 euro: cosa rischia l’uomo
Tribunale – Oipamagazine.it

Tuttavia, man mano che il giovane continuava a prelevare contanti, ha cominciato a rendersi conto dell’errore nel sistema della banca. Nonostante ciò, ha proseguito con i prelievi, arrivando a sfruttare anche la carta di credito della sua fidanzata, fino a raggiungere l’importo totale di circa 90.000 euro.

Durante la difesa del giovane, è stato sottolineato che l’azione commessa non può essere equiparata a un furto premeditato o a una rapina in banca. Piuttosto, è stata descritta come un gesto mosso da un impulso altruistico, con l’intento sincero di offrire aiuto a un amico in gravi difficoltà finanziarie.

L’avvocato difensore ha fatto eco a quest’argomentazione, sostenendo che le circostanze e le motivazioni dietro l’atto devono essere comprese in modo più completo e compassionevole.

Cosa rischia adesso

Pertanto, ha avanzato la richiesta di considerare la sospensione della detenzione come una misura proporzionata e giusta, proponendo invece un servizio sociale utile come alternativa, il quale consentirebbe al giovane di riscattarsi con la società e di dimostrare il suo impegno nel contribuire positivamente alla comunità.

Dall’altra parte, il pubblico ministero ha richiesto una condanna di 18 mesi di reclusione e il rimborso dell’intera somma sottratta. L’uomo ha ammesso di aver utilizzato parte dei soldi per aiutare il suo amico, ma ha anche ammesso di aver speso una parte significativa per se stesso, incluso il finanziamento di vacanze.

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