Un ex manager di Ikea ha raccontato di essersi licenziato dalla sua professione e di aver intrapreso quella del tassista. L’uomo ha detto di aver acquistato maggiore libertà, pur dovendo rinunciare a uno stipendio più alto.
Licenziarsi da una posizione lavorativa importante per intraprendere un’attività con uno stipendio di gran lunga inferiore potrebbe far discutere e generare perplessità in molti. Non sta, però, a noi giudicare la scelta di vita di un ex manager di Ikea, il quale si è licenziato per fare qualcosa di molto diverso nella sua quotidianità, vale a dire il tassista.
L’uomo è un milanese di nome Vincenzo Pezzarossa, in possesso di una laurea in Giurisprudenza e di un master in HR Digital Management. La sua scelta di abbandonare l’importante carriera con Ikea per professare una attività di minore responsabilità sta facendo il giro del web.
In occasione di un progetto internazionale e di un viaggio all’estero, l’uomo ha avuto l’illuminazione e ha capito che stava sacrificando troppo tempo ed energie nel lavoro, non vedendo praticamente mai la sua famiglia. La scintilla è scoccata in occasione di un viaggio di lavoro in Svezia.
Al suo ritorno in Italia, proprio mentre si trovava su un taxi a Milano è stato colpito dal racconto del tassista, il quale ha raccontato la sua storia di rinascita nella vita personale dopo aver intrapreso questa professione. Da quel momento in poi, tutto per Vincenzo è stato più chiaro.
Vincenzo Pezzarossa viaggiava l’80% del suo tempo ed era sempre lontano da sua moglie Marinella. Il rapporto con lei si stava pian piano logorando e dentro di sé sapeva che qualcosa andava fatto. La scelta drastica di abbandonare un ruolo manageriale in Ikea per fare il tassista a Milano potrebbe sembrare assurda, ma ha letteralmente salvato il suo rapporto con la moglie e con sua figlia.
Queste le sue parole a riguardo: “Passo molto più tempo con mia figlia Francesca Micol e ho recuperato il rapporto con mia moglie Marinella. Ora sono maggiormente padrone del mio tempo e ho molta più libertà“.
Per diventare tassista, l’uomo ha superato un esame di iscrizione al ruolo e ha acquistato una licenza, una spesa iniziale che richiedeva un grande investimento. Inoltre, oggi percepisce uno stipendio che è di un terzo inferiore rispetto a quello precedente.
Nonostante ciò, non si è mai pentito del cambio di rotta e di prospettive nella sua vita. Il suo rapporto con la famiglia è salvo e ha dichiarato di avere maggiore libertà nel corso della giornata rispetto a prima.
Il racconto della sua scelta e di alcune esperienze straordinarie vissute in taxi, inoltre, Vincenzo lo ha fatto nel suo libro: “Che Dio Tassista“.