Lettera di licenziamento, serve la firma del lavoratore? Il chiarimento

La lettera di licenziamento data dal datore di lavoro al dipendente ha delle regole nitide e ben precise. Essa dovrà essere obbligatoriamente firmata dal lavoratore? Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento.

Lettera di licenziamento
Lettera di licenziamento – oipamagazine.it

Essere licenziati dal proprio posto di lavoro non è mai una notizia piacevole. Molte volte il tutto arriva come un fulmine a ciel sereno. Altre volte, invece, il lavoratore viene informato con largo anticipo della decisione presa dal proprio datore di lavoro.

Per i contratti a tempo determinato, il licenziamento prima della fine del contratto può avvenire solo per giusta causa, vale a dire per un grave fatto commesso dal lavoratore nel corso della propria attività. In caso di assenza delle giuste condizioni per proseguire la collaborazione, dunque, il datore di lavoro non può fare altro che licenziare il lavoratore.

Per quanto concerne i contratti a tempo indeterminato, oltre che per giusta causa, il licenziamento potrà avvenire anche per giustificati motivi soggettivi oppure oggettivi delle varie parti in causa.

Se per il licenziamento per giusta causa il preavviso non occorre, non si può dire lo stesso per altre ragioni. In assenza di problemi relativi al comportamento del lavoratore, quindi, il datore di lavoro sarà obbligato a fornire un preavviso. Esso va da 15 a 120 giorni, a seconda dell’anzianità e del livello contrattuale del singolo.

Di seguito, però, parleremo di un argomento specifico. Il lavoratore è tenuto a firmare la lettera di licenziamento? Ecco il chiarimento.

Lettera di licenziamento, va firmata?

La fine di una collaborazione lavorativa avviene sempre per un motivo preciso. Il datore di lavoro è obbligato a fornire al lavoratore una specifica lettera di licenziamento, indicante il motivo di questa decisione.

Licenziamento
Licenziamento – oipamagazine.it

Il provvedimento relativo al licenziamento dovrà essere, dunque, comunicato per forza in forma scritta, attraverso una precisa lettera di licenziamento. In essa saranno presenti i motivi del licenziamento – per giusta causa o per qualsiasi altro aspetto.

La lettera di licenziamento potrà essere consegnata al lavoratore a mano o attraverso una raccomandata. Scopriamo quando e se servirà la firma del lavoratore. Ecco i dettagli.

Il chiarimento

La forma classica per la comunicazione del licenziamento è, di solito, la lettera raccomandata. In tal caso, non c’è alcun obbligo di firma da parte del lavoratore interessato dal provvedimento, a prescindere dalla motivazione dello stesso.

Firmare lettera di licenziamento
Firmare lettera di licenziamento – oipamagazine.it

Il licenziamento non ha bisogno dell’approvazione del lavoratore, se tutto viene fatto secondo le regole corrette. Il semplice invio della lettera, con conseguente lettura della stessa, ha subito effetto, senza che ci sia la necessità di apporre alcuna firma.

In caso di consegna della lettera di licenziamento a mano le cose sono diverse. Nonostante ciò, anche in tal caso non occorre la firma del lavoratore. La prova di consegna tramite raccomandata non c’è, ma per dimostrare che essa è stata consegnata al lavoratore basterà la presenza di un testimone.

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