L’erede può vendere la propria quota a qualcun altro? Ecco la risposta

Quando si parla di quote ed eredità il tema è piuttosto complesso. Un erede è libero di vendere la propria quota a qualcun altro? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo. 

leggere testamento
leggere testamento -oipamagazine.it

Il tema relativo all’eredità è davvero estremamente interessante, anche se si avvale di norme e regole che non sempre risultano essere di semplice intuizione. È proprio in questo caso che nascono i dubbi più grandi, soprattutto quando si eredita una quota e si prende in considerazione l’idea di poterla vendere. Un ipotetico erede, quindi, può pensare di vendere la propria quota ottenuta con l’eredità oppure si tratta di un attimo illegittimo e non
tutelato agli occhi della Legge? Ecco che cosa abbiamo scoperto su questo argomento estremamente delicato.

Cosa succede con la morte del defunto?

Tutti siamo consapevoli di come la vita sia un’effimera illusione che, prima o poi, termina con la dipartita della persona interessata. I risvolti si manifestano non solo sul piano personale, ma anche sul filone legale in quanto, spesso, la persona che ci lascia possiede
dei beni che verranno quindi destinati ai suoi eredi. Quando muore una persona, infatti, il coniuge e gli eventuali figli potrebbero ereditare i suoi possedimenti e quindi ottenere tutto ciò che apparteneva al defunto in vita.

Vendere la propria quota di eredità
Vendere la propria quota di eredità – Oipamagazine.it

Non tutti però vogliono appropriarsi di questa eredità e si chiedono se sia quindi possibile pensare di vendere la propria quota, soprattutto quando si tratta di mobili e immobili. Questo perché la successione fa sì che gli eredi diventino i proprietari dei beni del defunto. Alle volte, però, si preferirebbe avere un tornaconto economico piuttosto che immobili o mobili ed è proprio in questo caso che vengono a manifestarsi liti e tensioni legate alla gestione dell’eredità.

È possibile vendere una quota ereditaria?

Secondo la Legge l’erede che intende cedere i propri beni ricevuti in eredità ad un estraneo lo deve comunicare prima agli altri coeredi, andando a dire loro il prezzo di vendita e tutto ciò che concerne questo atto. Le altre persone potranno intervenire sulla questione, avendo una sorta di priorità in merito all’acquisto della quota interessata.

Erede vende propria quota
Erede vende propria quota – Oipamagazine.it

In caso di tre eredi, per esempio, qualora uno di loro volesse vendere la sua quota dovrebbe prima rivolgersi agli altri due, i quali potrebbero appellarsi al principio della prelazione. Questo vuol dire che la quota dell’interessato potrà essere messa in vendita solo dopo aver proposto a loro l’affare. Questi potranno inoltre acquistarne una piccola parte dividendola allo stesso modo. Ogni persona elencata nel testamento ha un
diritto più alto rispetto ad un soggetto estraneo ed è quindi importante che la quota venga suddivisa in parti uguali laddove entrambi ne fossero interessati.

Quali conseguenze nascono dalla mancata informazione in merito all’atto di vendita?

Come detto nel paragrafo precedente, nel caso in cui uno degli eredi intendesse vendere la sua quota dovrà prima comunicarlo a tutti gli altri coeredi citati nel testamento del defunto. Questi hanno infatti il diritto di riscatto, ovvero la possibilità di scegliere di acquistare la quota in questione prima di rendere il bene disponibile agli occhi gli
acquirenti estranei.

Questo diritto vale per ben 10 anni dalla data della messa in vendita ed è tutelato dalla giurisprudenza che ha per l’appunto il fine di tutelare queste figure. Laddove questi termini non venissero rispettati, i coeredi hanno la possibilità di fare causa a chi è venuto
meno al contratto. Si potrebbe quindi incorrere nel trasferimento della quota stessa nonostante questa sia già stata venduta. Tutto questo potrà verificarsi in quanto l’atto risulterà del tutto illegittimo.

Ovviamente è sempre bene ricordare che non si può fare di tutta l’erba un fascio e nemmeno trovare una soluzione univoca. Questo perché i casi vanno esaminati nella loro individualità, poiché potrebbero sempre manifestarsi delle condizioni nuove per cui la
Legge non offre ancora un rimedio valido.

Ad ogni modo si consiglia sempre di trovare un accordo con gli altri eredi al fine di incappare in queste fastidiose normative che potrebbero danneggiare il rapporto fra
parenti e affini. Intentare questo tipo di causa è poi molto costoso e richiede un iter burocratico dalle tempistiche piuttosto lunghe e complesse da seguire e gestire. Ecco perché conviene seguire le leggi fin dal primo momento.

Impostazioni privacy