Opzione Donna continua a cambiare, pensione a 58 anni: salta un requisito

Una delle tematiche che fa più discutere in ambito pensionistico è indubbiamente Opzione Donna. Questa risorsa, infatti, continua a cambiare soprattutto in merito ai requisiti dell’età e alle caratteristiche richieste alle lavoratrici. Ecco che cosa abbiamo scoperto.

Opzione Donna
Opzione Donna – Oipamagazine.it

Molte persone si avvalgono della richiesta della pensione anticipata in quanto, per una ragione o l’altra, decidono di abbandonare prima il mondo del lavoro. Per quanto riguarda le donne, la scelta migliore è indubbiamente rappresentata da Opzione Donna anche se, al momento, si tratta di una risorsa che spesso viene rivisitata dal Governo. Un ulteriore cambiamento è stato apposto nelle ultime ore e, a quanto pare, ha a che fare sia con l’età della donna che con i requisiti richiesti.

Che cos’è Opzione Donna?

Spesso si sente parlare di Opzione donna. Si tratta di un accesso anticipato alla pensione che viene rivolto alle lavoratrici che hanno compiuto una determinata età anagrafica e, soprattutto, che hanno versato il giusto numero di contributi allo Stato.

Trattamento pensionistico anticipato
Trattamento pensionistico anticipato – Oipamagazine.it

Questa sorta di riconoscimento ha però subito innumerevoli cambiamenti nel corso degli ultimi anni, tanto che le ultime Leggi di bilancio hanno ancora una volta stravolto il limite di età richiesto e i vari requisiti per potervi accedere.

In un primo momento si era pensato di eliminare tale risorsa, mentre ora sono stati prefissati dei nuovi requisiti che le lavoratrici che intendono accedere a questo sistema dovranno rispettare.

Il nuovo cambiamento di Opzione donna

Nelle ultime ore Opzione donna ha subito un notevole cambiamento in quanto il Governo ha optato per un’estensione di questa misura al fine di permettere alle donne di lasciare il lavoro con netto anticipo.

Requisiti Opzione Donna
Requisiti Opzione Donna – Oipamagazine.it

Il primo cambiamento riguarderebbe l’età con la quale si può accedere a tale risorsa poiché potrebbe passare dai 60 anni previsti ai 58. Le lavoratrici che potranno attingere a questa risorsa, inoltre, ovvero coloro che lavorano nel settore dell’assistenza o hanno perso il lavoro per questioni legate alla crisi. Non dovranno fare appello alla figura dei figli per accedere a questo trattamento.

Ovviamente si tratta ancora di una proposta in quanto sono davvero tante le questioni da esaminare e altrettante le riforme pensionistiche che, proprio come Opzione donna, permettono di lasciare il lavoro prima del tempo stabilito.

Come la pensano i vari sindacati?

Su questa possibile riforma si sono espressi anche i sindacati, le cui posizioni sono risultate in contraddizione fin dal primo momento.

Per molti, infatti, si tratta di una grande possibilità da non lasciarsi scappare mentre per altri dell’ennesima presa in giro che, alla fine della fiera, non si concretizzerà.

Per la maggior parte dei sindacati infatti, tutte le promesse fatte al momento non sono state mantenute ed è quindi improbabile pensare che tutto questo venga poi a delinearsi. L’ideale sarebbe quello di prorogare Opzione donna per il 2024 e il 2025 senza apportare cambiamenti sostanziali ma, al momento, non si è ancora sicuri di quello che accadrà.

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