A 60 o 62 anni puoi richiedere la pensione anticipata: chiedi questo al datore di lavoro

Esistono diversi trucchetti per andare in pensione anticipata. Uno di questi riguarda una buonuscita a 60 o 62 anni di età.

Pensione anticipata
Pensione anticipata – oipamagazine.it

Ogni giorno escono nuove norme in merito al settore delle pensioni e al pagamento relativo al trattamento pensionistico. Solitamente questa fase di vita corrisponde all’inizio della vecchiaia o perlomeno al compimento dei 60 anni. La legge ha individuato come età per accedere alla fase della pensione i 67 anni per tutti anche se, ovviamente, esiste qualcuno che accede al trattamento con netto anticipo. Molte persone si chiedono, dunque, se sia possibile andare in pensione prima del dovuto. Ecco cosa dice la legge a tal proposito.

Pensione anticipata: ecco cosa dice la Legge

Alcuni lavori sono davvero molto faticosi da portare a termine, specialmente quando non si gode più dei giusti requisiti per poterli svolgere.

Tutto appare molto più semplice quando siamo giovani e motivati, ma crescendo le cose peggiorano inevitabilmente e possono compromettere la propria facoltà lavorativa.

Pensione anticipata
Pensione anticipata – oipamagazine.it

Alcuni utenti hanno quindi parlato di come fosse necessario mettere a disposizione la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto ai tempi previsti. Molti utenti sono arrivati a chiedere in che modo sarebbe possibile usufruire della pensione anticipata
rivolgendosi al datore di lavoro e ottenendo qualche sconto sull’età lavorativa.

Si tratta di un argomento che la Legge tutela, in quanto esistono diverse riforme che possono ridurre l’età pensionabile. Ma cosa fare quando per autorizzare qualcosa bisogna richiedere l‘intervento del datore di lavoro? Attenzione ai prossimi passaggi in quanto potrebbero essere fondamentali.

Andare in pensione a 60 anni: ecco come fare

Nel nostro caso, andare in pensione prima del tempo richiede l’approvazione dal dottore di lavoro, motivo per cui dovremo fare affidamento su questa figura.

Il proprietario dell’attività presso la quale svolgiamo da anni il nostro lavoro può quindi sfruttare due strumenti per consentirci di andare a pensione tra i 60 e i 62 anni di età.

Pensione anticipata a 60 o 62 anni
Pensione anticipata a 60 o 62 anni – Oipamagazine.it

Il primo metodo viene definito isopensione, il secondo contratto di espansione. Nel primo caso sarà possibile godere di una favolosa opportunità che permetta di ritirarsi in pensione anche 7 anni prima del previsto.

Questo è però concesso per quei datori di lavoro che hanno almeno 15 dipendenti al loro servizio.

Si tratta di una tutela che gli stessi potranno utilizzare laddove i dipendenti siano in esubero e forse è necessario ridurre l’attività lavorativa. Così facendo le persone potrebbero percepire la pensione di vecchiaia dopo aver versato circa 42 anni e 10 mesi di contributi.

Il contratto di espansione: come ottenere la pensione anticipata

L’altro meccanismo che consente di beneficiare di una pensione anticipata è noto come contratto di espansione.

In questo caso il datore di lavoro deve avere almeno 50 dipendenti che possano lavorare per lui.

È però necessario godere di un importante intesa con i sindacati. Ancora una volta si fa leva sulla riduzione del personale, anche se sarà necessario rispettare delle regole per quanto riguarda le assunzioni da effettuare in futuro.

In questo caso sarà possibile andare in pensione 5 anni prima del previsto. Ecco perché i beneficiari potranno ritirarsi dalla carriera lavorativa a 62 anni, avendo uno sconto di 5 anni sull’età di solito prevista per questo tipo di trattamento.

Sarà quindi l’azienda stessa ad accollarsi tutte le spese di cui l’INPS dovrà tenere conto per concedere la pensione ai lavoratori. Un’ottima mossa per la quale l’intesa con il datore di lavoro è fondamentale.

Sono poche le persone a sapere dell’esistenza di queste due metodologie per le quali è richiesto l’intervento del datore di lavoro.

Si tratta però di una mossa risolutiva che potrebbe risolvere i problemi delle due parti qualora il contratto di lavoro prevedesse tale opzione. Il datore di lavoro, infatti, può ridistribuire il proprio carico lavorativo contando sulla presenza di nuovi lavoratori che possano sostituire il vecchio personale uscente.

Chi, invece, verrà rinviato al trattamento pensionistico potrà porre fine alla sua carriera
lavorativa e dedicare del tempo al meritato riposo.

Qual è la vostra opinione su questa riforma così poco conosciuta ma tremendamente innovativa ed efficace? Siete in possesso dei giusti requisiti per poterne beneficiare?

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