Meno 500 euro sulla pensione di queste persone, chi verrà penalizzato

Ricevere la propria pensione con un ammanco di 500 euro non è una cosa piacevole. 

INPS
INPS -oipamagazine.it

Il mondo della scuola è di nuovo in crisi. Non parliamo di difficoltà legate alle capacità di insegnamento e di apprendimento da parte di professori e studenti, ma qualcosa di molto più basilare. Parliamo di stipendi e pagamenti che tardano ad arrivare e che quando vengono autorizzati portano con loro brutte sorprese. Questo è quello che succederà a molti professori e a gran parte del personale Ata in pensione. L’ammanco sarà di circa 500 euro, una cifra davvero molto alta per un trattamento pensionistico simile. Ecco cosa è successo in merito a questo fatto.

Pensione sempre più bassa: cosa sta succedendo?

Il settore della Previdenza Sociale è in continuo aggiornamento e con lui tutto quello che concerne il settore delle pensioni e dei vari sussidi promossi dallo Stato. I lavoratori hanno parlato di come tra qualche tempo, il trattamento pensionistico mensile subirà un forte calo.

pensione ridotta per chi lavora nel settore scolastico
pensione ridotta per chi lavora nel settore scolastico-oipamagazine.it

A pagarne il caro prezzo moltissime categorie, tra cui quelle rappresentate dai docenti scolastici e dal personale Ata, ovvero i collaboratori scolastici. Tutto questo dipenderà da quella che è stata ribattezzata come riforma Monti-Fornero: seconda questa nuova disposizione bruschi tagli andranno a colpire la pensione dei soggetti coinvolti, facendo perdere almeno 500 euro sull’importo totale della pensione.

Ad essere colpiti di più i collaboratori scolastici che, percependo meno, rispetto agli insegnanti, riceveranno uno stipendio davvero esiguo. Secondo il Governo, il motivo di questa scelta dipenderebbe dalla scarsità di contributi versati in questo settore. Per molti esperti gi appartenenti della categoria avrebbero percepito più soldi del dovuto negli ultimi anni e quindi ora bisogna ridimensionare i calcoli per sistemare la situazione.

ll parere di Francesco Sciandroni

Sull’argomento è intervenuto anche Francesco Sciandroni, un esperto per quanto riguarda il settore dei pagamenti e delle pensioni. L’uomo ha parlato di come, nell’ultimo periodo, il calcolo sia al ribasso.

pensione ridotta ATA
pensione ridotta ATA-oipamagazine.it

Un professore che ha versato circa 35 anni di contributi allo Stato, ad esempio, guadagna circa 2.100 euro. Questo significa che andrà in pensione con almeno 500 euro in meno rispetto a quanto percepito con la sua attività lavorativa alla fine della sua carriera.

La stessa cosa è successa con Quota 100. L’uomo ha poi detto che più sale l’età di pensionamento del soggetto e maggiore sarà la cifra percepita nell’assegno, ma comunque si tratta di cifre molto basse, circa 30 euro in più. Chi ha lavorato di più potrebbe guadagnare al massimo 1.200/1.300 euro.

Questo per chi lavora nelle scuole elementari, mentre per i docenti universitari le cose sono diverse in quanto guadagnano di più. Gli importi potrebbero aumentare leggermente ricorrendo all’Ape Sociale, la quale vedrà un supplemento per circa 12 mesi grazie alla concessione di una sorta di indennità.

Fondo speciale per chi lavora nel settore scolastico: di cosa si tratta

Per chi lavora nel mondo delle scuole esiste un Fondo speciale che, a quanto pare, non riesce a decollare. Parliamo del cosiddetto Fondo Espero, una specie di cassa per chi lavora nelle scuole pubbliche promulgato intorno al 2004.

Si tratta di una risorsa a cui le persone designate possono contribuire e che vede il pagamento di una quota una tantum di poco inferiore ai 3 euro. Questi soldi verranno trattenuti sulla basta paga e aumenteranno in occasione del riconoscimento del TFR. Esistono poi delle maggiorazioni che, seppur molto basse, potrebbero far salire ancora queste quote, ma molto dipende dalla situazione personale del lavoratore e dalla disponibilità che il datore di lavoro mette a servizio dei suoi lavoratori.

Attualmente si sta quindi discutendo in merito all’adesione al Fondo Espero da parte degli insegnanti che svolgono il proprio lavoro nelle università e non nel settore pubblico. Questo è un sistema che potrebbe aiutare gli aventi diritto in una fase molto delicata della vita, ovvero quella legata alla percezione del trattamento pensionistico.

Al momento non si hanno ancora molte risposte in merito, anche se si sta facendo proprio di tutto per migliorare la condizione di coloro che hanno dedicato la loro vita all’insegnamento e al lavoro in ambito scolastico. La strada da percorrere è ancora lunga ma le intenzioni sembrano essere buone. Per i risultati dovremo quindi attendere ancora un po’.

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