C’è un nuovo bonus da 350 euro da richiedere senza ISEE: ecco chi può ottenerlo

Nuovo bonus da 350 € in arrivo. Sembrerebbe che questa nuova misura possa essere richiesta anche senza la presentazione dell’ISEE.

Bonus senza ISEE
Bonus senza ISEE – Oipamagazine.it

Ricevere degli aiuti economici in un periodo dove la vita costa molto di più è sicuramente un’ottima cosa. Lo Stato offre molti bonus e agevolazioni ai suoi cittadini, ma mette anche diversi paletti in merito alla loro richiesta. Esistono, infatti, dei casi in cui per ottenere questi sussidi risulti necessario rispondere a determinati quesiti. Ecco perché, quando si parla di un nuovo bonus, tutti si affrettano a leggere le condizioni per poterlo ottenere.

Da qualche ora si parla di un nuovo bonus da 350 € che il Governo intende concedere ai suoi cittadini. A differenza di molti altri però, non sarebbero presenti dei limiti ben specifici, motivo per cui non sarebbe nemmeno necessario presentare l’Isee.

Bonus da 350 €: la sovvenzione non richiede l’ISEE

L’Ente Bilaterale per l’Agricoltura Veranese ha deciso di concedere un premio a tutti i lavoratori agricoli che abbiano svolto almeno 102 giornate di lavoro in qualità di dipendenti. In questo caso tali lavoratori andranno a percepire un rimborso sanitario di 70 € per ogni fattura emessa. Il totale sarà di circa 350 € nell’arco dei 12 mesi.

bonus da 350 euro
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Ovviamente presentare queste richieste richiede l’osservazione di un iter burocratico ben preciso: tali fatture dovranno essere inviate all’ente incaricato ma non solo. Bisognerà infatti allegare anche tutte le copie delle prestazioni, il documento d’identità del dichiarante e l’ultima busta paga.

Tutte queste disposizioni sono state decise nel periodo che va da Marzo a Luglio del 2023. Questo bonus cercherà di offrire un supporto nell’ambito medico, garantendo un aiuto sostanziale a tutte quelle persone che si sono dovute sottoporre a delle visite durante tutto il corso dell’anno.

Al momento questa sovvenzione è rivolta a tutti coloro che lavorano in qualità di braccianti agricoli, i quali potranno offrire tale possibilità anche ai membri della loro famiglia che risultano a loro carico. Si tratta quindi di un’integrazione fino al 60% delle spese da sostenere.

La richiesta dovrà essere inviata entro il 31 Gennaio 2024. È sempre necessario presentare le fotocopie delle fatture relative alle visite sostenute, lo Stato di famiglia, l’autocertificazione relativa ai familiari a carico e l’Unilav risalente all’anno precedente. Tutto il materiale dovrà essere inviato all’Ebat.

Decisione Ebas: le visite che possono essere rimborsate

L’Ente Bilaterale Agricolo della Provincia di Sondrio, noto come Ebas, ha invece deciso di agire in propria autonomia per quanto riguarda la tutela dei propri operai agricoli. Il supporto verrà offerto anche a tutti coloro che hanno dovuto sostenere delle spese per cure di tipo odontoiatrico o di natura oculistica.

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Ancora una volta tutto questo potrà essere offerto anche ai familiari a carico del lavoratore, arrivando ad ottenere un rimborso minimo di 300 € fino ad un introito massimo di 700 € ogni 12 mesi. Come nel caso precedente, bisognerà trasmettere  la richiesta all’ente entro tre mesi dall’emissione della fattura della visita. Bisognerà poi fornire la fotocopia della stessa, la carta di identità del richiedente e aspettare che venga valutato il fascicolo.

Le novità per i braccianti agricoli in Trentino

Al momento non tutte le Regioni hanno aderito a questa sovvenzione mentre molte altre si stanno muovendo in maniera molto autonoma rispetto ad una decisione nazionale. Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, per esempio, entra in gioco l’Ebta.

Anche in questo caso è stata designata un’integrazione per coprire le spese sanitarie. In questo caso però, l’agevolazione riguarderà tutti gli accertamenti che si svolgeranno all’interno delle strutture pubbliche o convenzionate, a patto che queste visite non abbiano un costo inferiore ai 25 €.

Secondo le ultime dichiarazioni l’integrazione potrà essere estesa anche rivolgendosi ai professionisti privati. In questo caso il costo della visita non può superare i 50 €. Si tratta di piccoli aiuti che possono fare la differenza in un periodo così tanto critico come quello che stiamo attraversando in questo momento.

Pensate che tutti questi aiuti potrebbero migliorare le condizioni di vita dei lavoratori oppure bisognerebbe proporre qualcosa di più concreto per contrastare in maniera più efficace la crisi? Forse nei prossimi giorni capiremo anche che cosa hanno deciso di fare tutte le altre Regioni d’Italia.

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