Le tre insospettabili armi con cui il Fisco scopre chi non sta pagando le tasse

Il Fisco agisce sempre per vie traverse, ma esistono tre armi con cui riesce a individuare chi non paga le tasse. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

controlli Guardia di Finanza
controlli Guardia di Finanza- Oipamagazine.it

Tra i doveri del cittadino compare sicuramente quello di pagare le tasse. Sicuramente tutto questo non è piacevole in quanto gli importi da corrispondere allo Stato sono spesso elevati, per non parlare poi della tempestività con la quale si presentano nelle nostre case. Molti dei controlli ai quali veniamo sottoposti avvengono in maniera silenziosa e senza troppo preavvisi, in quanto non serve la partecipazione dell’individuo. Il Fisco detiene delle armi molto potenti per effettuare i controlli e poterli utilizzare contro ogni utente in caso di necessità. Scopriamo insieme quali sono i tre elementi insospettabili che permettono di rilevare eventuali evasioni fiscali.

Il controllo del Fisco: in cosa consiste il redditometro?

Molto spesso si pensa che i controlli effettuati dal Fisco e dalle Agenzie delle Entrate vengano effettuati da persone e funzionari attraverso l’utilizzo di un computer. Si tratta però di una mossa obsoleta e molto costosa, motivo per cui ci si avvale invece di software di ultima generazione che agiscono in maniera precisa e puntuale.

Fisco individua chi non paga le tasse
Fisco individua chi non paga le tasse – Oipamagazine.it

Uno dei metodi più utilizzati è per l’appunto il redditometro. Si tratta di un software che riesce a effettuare un calcolo tra le spese sostenute e il reddito dichiarato dall’utente. Si andrà quindi a stilare una sorta di rapporto dove se si supera il 20 % dell’introito dichiarato si potrà rischiare di incappare nel controllo fiscale.

E’ proprio in questo ambito che ci si sofferma anche sui contratti di locazione, sul possesso di auto e ville e molto altro, in quanto ogni persona deve spendere in relazione a quello che guadagna. Per effettuare questo tipo di controllo basterà utilizzare il codice fiscale bisogna però ricordarsi di eliminare tutti quei fondi che, invece, possono derivare dal contributo spontaneo di amici e parenti. Per evitare imprevisti è quindi consigliabile effettuare trasferimenti di denaro ricorrendo agli assegni non trasferibili oppure ai bonifici bancari.

Che cos’è il risparmiometro?

Il secondo metodo utilizzato dall‘Agenzia delle Entrate risponde al nome di risparmiometro. In questo caso facciamo riferimento ad un algoritmo che studia il rapporto fra il risparmio dell’individuo e i redditi che quest’ultimo ha dichiarato.

L'Agenzia delle Entrate controlla i contribuenti
L’Agenzia delle Entrate controlla i contribuenti – Oipamagazine.it

A differenza del redditometro quindi, il calcolo non viene fatto sulle spese sostenute ma sui soldi che si sono risparmiati. Se per esempio un uomo dichiara di percepire 1.000 € di stipendio, ma questi vengono depositati sul conto e mai utilizzati scatterà l’allarme.

È infatti impossibile non spendere i soldi che si guadagnano, motivo per cui si presuppone la presenza di un altro tipo di attività, molto probabilmente in nero.

Anche in questo caso, laddove venissero a manifestarsi delle anomalie, è importante procedere con dei controlli che fanno scattare il sentore di allarme nell’Agenzia delle Entrate.

Anagrafe dei conti correnti: la terza soluzione

L’ultima arma di cui il Fisco può avvalersi per effettuare controlli di natura fiscale è riconosciuta come anagrafe dei conti correnti. In molti definiscono questa procedura come registro dei rapporti finanziari ma, in buona sostanza, non cambia nulla.

In questo caso facciamo riferimento ad un database che si occupa di controllare tutti i contratti redatti fra i cittadini, le banche o gli istituti di credito. Questo perché queste realtà sono costrette a comunicare all’Agenzia delle Entrate ogni tipo di investimento finanziamento e mossa economica che i cittadini fanno stipulando dei contratti di varia natura con loro.

In questo modo l’Agenzia delle Entrate riesce ad essere informata su ciò che un cittadino fa o non fa con i suoi soldi, anche se ad un primo impatto potrebbe risultare come una mossa illegittima. Ad ogni modo, in questo caso, si avrà la possibilità di controllare solo movimenti e pagamenti in entrata, mentre quelli in uscita non possono essere in alcun modo indagati.

Queste elencate sono quindi le tre modalità principali con le quali il Fisco riesce ad evidenziare eventuali anomalie e prescrivere quindi i controlli di natura finanziaria. Proprio per questa ragione è fondamentale non trasgredire la Legge, in quanto incappare nell’evasione fiscale potrebbe comportare notevoli conseguenze per il consumatore.

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