Questo gettone telefonico che le nonne conservano ancora oggi vale 15.000 euro

Il gettone telefonico non è soltanto un cimelio del nostro passato, ma se tenuto in ottime condizioni può valere fino a 15.000 euro.

Gettone telefonico
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Tutti sanno cos’è, o meglio cos’era e a cosa serviva il gettone telefonico. Lo inserivamo nell’apposita fessura del telefono della cabina telefonica per chiamare amici, parenti o genitori.

In tanti hanno continuato a usare il telefono pubblico a gettoni almeno fino a un ventennio fa. Poi, col passare degli anni e la grande diffusione dei telefoni cellulari, le cabine telefoniche hanno via via smesso di essere utili.

Sono un pezzo di storia del nostro Paese, ma anche di tutti gli altri, che le generazioni degli anni 70 e 80 difficilmente dimenticheranno.

Ma da dove arriva l’idea del gettone telefonico? Da molto ma molto lontano. Si tratta di un’invenzione davvero antica, la quale ha dominato il mondo della comunicazione privata nel nostro Paese, ma anche in tutte le altre parti del mondo.

Ormai i gettoni non circolano più, ma averne qualcuno riposto in un cassetto significa avere a disposizione un oggetto che, dal punto di vista collezionistico, è davvero interessante.

Gettone telefonico: a cosa serviva?

La funzionalità del gettone telefonico è abbastanza chiara: è un oggetto il cui ruolo è stato quello di “sostituire” le monete quando era necessario telefonare usando una delle tante cabine telefoniche, che fino a 10 anni fa erano parecchio diffuse insieme ai telefoni pubblici.

Un’invenzione veramente molto importante che ha consentito a tantissime generazioni di cittadini italiani di usare il telefono come se fosse un oggetto comune.

Gettone telefonico
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I gettoni non avevano un valore facciale, in quando non erano una vera e propria valuta. Ecco perché il loro costo al dettaglio è stato via via adattato durante il passare degli anni in base al tasso di inflazione.

Vista la loro natura di oggetti che venivano usati molto spesso, hanno avuto una veloce impennata nel mondo degli oggetti collezionabili.

A livello storico, il gettone italiano può essere raccontato prendendo come riferimento due archi temporali specifici: il primo è quando venne lanciato nel 1927 dallo Stipel in questo contesto specifico storico, ossia quando presentò i primi gettoni alla Fiera Campionaria di Milano.

Poi, nei successivi anni, altre società che agivano in ambito concessionario ebbero la possibilità di creare gettoni, i quali avevano una funzione prettamente multiregionale, ovvero non potevano essere usati per chiamare in aree differenti dalla propria.

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, il boom economico che avvenne sul finire degli anni ‘50 portò a unificare il gettone, che divenne uno e uno soltanto, anche se veniva sviluppato dalle aziende che avevano la concessione in Italia.

Questo gettone telefonico vale 15.000 euro

Quali sono i gettoni considerati i più rari? Con tutta probabilità quelli che vennero sviluppati tra il 1930 e il 1940 in quanto a quei tempi erano poco diffusi, visto che soltanto a partire dalla metà degli anni 50 nel nostro Paese le iconiche cabine telefoniche si sono diffuse a macchia d’olio.

Chi cerca un gettone raro, deve buttare gli occhi sulla cosiddetta variante “Teti di Roma”, che fu concepita nel lontano 1935 e che si diffuse soltanto parzialmente nel decennio successivo.

Gettone telefonico TETI
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Questo gettone venne realizzato in zinco, aveva una forma rotonda con al centro di uno dei lati la scritta TETI. Ciò che la contraddistingue è l’effetto zigrinato.

Può essere considerata rara quanto basta, con una valutazione davvero interessante ma piuttosto variabile: se trovate in condizioni accettabili, ha un valore di 20 euro, ma lo stesso può arrivare fino a 300 euro nel caso in cui sia in ottimo stato.

Ci sono, però, alcuni “pezzi” di questo gettone che hanno raggiunto cifre molto più elevate e venduti all’asta. Quindi, meglio controllare nel cassetto della scrivania, non si sa mai.

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