“Dovete restituire i soldi”, l’inaspettato annuncio dall’INPS: coinvolti questi beneficiari

Potrebbe arrivare un inaspettato annuncio dall’INPS che invita alcuni contribuenti a restituire i soldi. Ma soldi di cosa? Scopriamolo.

soldi da restituire
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La procedura di consegna della Carta “Dedicata a te” sta procedendo speditamente. Tuttavia, secondo Federcontribuenti, ci sono stati alcuni piccoli ostacoli lungo il percorso.

Secondo la Federazione italiana per la tutela dei consumatori e dei contribuenti, risulta che l’INPS, nel processo di determinazione dei destinatari della Carta, abbia commesso errori.

Questi errori hanno portato ad includere le famiglie che percepiscono già il Reddito di Cittadinanza, quando avrebbero dovuto essere escluse.

Contrariamente a quanto ci si aspettava, alcune testimonianze raccolte da Federcontribuenti suggeriscono che questa è una realtà dei fatti.

Alcune famiglie, in effetti, dichiarano di aver ricevuto la notifica relativa al rilascio della Carta dedicata a te, pur essendo percettrici del Reddito di Cittadinanza.

Non ci sono state ancora conferme dall’INPS, né testimonianze prive di dubbi che consentano di stabilire se vi siano state effettive disfunzioni della procedura o se le segnalazioni raccolte da Federcontribuenti siano inesatte.

È normale che possono verificarsi errori, ma è anche opportuno procedere con la necessaria cautela, astenendosi dall’utilizzare la carta se non si vuole essere costretti a dover poi rimborsare il bonus di 382,50 euro.

Carta dedicata a te: chi non ne ha diritto?

L’accessibilità alla Carta dedicata a te è limitata non soltanto al Reddito di Cittadinanza ma anche da altre forme di assistenza sociale.

Secondo la normativa in materia, nello specifico il decreto interministeriale 18 aprile 2023 che delinea i “criteri per l’individuazione delle famiglie bisognose, beneficiarie del contributo economico previsto dall’art. 1, commi 450 e 451 della legge 29 dicembre 2022 n. 197″, sono esclusi i nuclei familiari che hanno anche un solo componente che percepisce il Reddito di Inclusione, o qualsiasi altra forma di inclusione sociale o di sostegno alla povertà.

Annuncio dall’INPS
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Inoltre, i nuclei familiari in cui almeno un componente percepisce l’Indennità di disoccupazione mensile per i collaboratori (Dis-Coll), l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi), i Fondi di solidarietà per l’integrazione al reddito, l’indennità di mobilità, la Cassa integrazione-CIG o qualsiasi altra forma di integrazione salariale.

È importante notare che non c’era alcuna possibilità per nessuna delle famiglie menzionate in precedenza di tentare di aggirare i regolamenti richiedendo comunque il sussidio.

Bisogna anche sottolineare che l’attribuzione della Carta è avvenuta in via automatica, sulla base delle informazioni fornite dall’INPS ed è stata aggiornata da ultimo il 12 maggio 2023.

Pertanto, qualora la Carta venisse ricevuta da uno qualsiasi dei soggetti di cui sopra, la colpa sarebbe solo dell’INPS. Ciò pone anche il dubbio sulla effettiva esistenza di un obbligo di rimborso della somma spesa.

Carta dedicata a te consegnata a chi prende il Reddito di cittadinanza?

L’INPS si trova però di fronte a un piccolo problema: numerosi soggetti che percepiscono il Reddito di Cittadinanza hanno avuto il diritto anche alla carta acquisti dalle Poste.

Come riportato da Federcontribuenti, che basa le proprie informazioni sui conti di alcuni iscritti alla Federazione, ciò mette in evidenza l’errore dell’Inps.

Alla luce di ciò, Federcontribuenti consiglia ai nuclei familiari a cui è stata consegnata la Carta di astenersi dall’utilizzarla nelle situazioni in cui sussistano uno degli impedimenti descritti sopra.

La ragione di ciò è la possibilità per l’Agenzia delle entrate e della riscossione di richiedere il rimborso, che potrebbe avere ripercussioni significative sulle finanze delle famiglie.

La Federazione ricorda inoltre che l’INPS avvierà i controlli tra settembre e ottobre e, in tali casi, c’è la possibilità di dover restituire l’intera somma percepita.

Bonus 382,50 euro, c’è qualcosa che non torna

Nei prossimi giorni scopriremo se sono stati commessi errori nell’attribuzione della carta dedicata a te.

Se il bonus 382,50 dovesse essere stato veramente esteso a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza, sicuramente il numero delle segnalazioni aumenterà.

Inoltre, è probabile che anche altre organizzazioni o federazioni di consumatori affrontino la questione presto o tardi.

L’allarme lanciato da Federcontribuenti lascia più di qualche dubbio. Inoltre, perché si discute della restituzione del reddito di cittadinanza?

Semmai è la Carta della Solidarietà che viene ricevuta ingiustamente, non il Reddito. Dunque, è l’INPS, non l’Agenzia delle Entrate (almeno inizialmente), a dover chiedere il rimborso del bonus di 382,50 euro.

Tuttavia, abbiamo anche delle riserve in merito all’eventuale obbligo di restituzione della Carta. Come sottolineato nella sentenza della Corte di Cassazione n.  482 del 2017 (in materia di pensioni), l’INPS ha la facoltà di modificare l’importo erogato qualora risulti inesatto.

Reddito di cittadinanza
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Tuttavia, possono reclamare somme precedentemente pagate solo se l’errore è stato commesso a causa di informazioni errate o omesse fornite dal titolare del servizio.

Nel caso specifico non si ravvisa alcuna attività fraudolenta, in quanto l’INPS aveva autorizzato l’erogazione delle prestazioni pur essendo a conoscenza che la famiglia beneficiaria già beneficiava del Reddito di Cittadinanza o di qualsiasi altra forma di reddito sociale.

Pertanto, non ci sono proprio dettagli specifici che fanno capire senza alcun dubbio che la somma di 382,50 euro vada restituita.

Ti invitiamo comunque a tenere gli occhi aperti. Se dovessi scoprire che non hai il diritto di avere la Carta dedicata a te, ti sconsigliamo vivamente di utilizzarla e di segnalarlo all’INPS.

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