Conto corrente, scattano i controlli con la delega fiscale: chi sarebbe a rischio

Una buona notizia: con la delega fiscale adesso si possono effettuare i controlli sul conto corrente. Vediamo i soggetti a rischio.

scattano i controlli
scattano i controlli – OipaMagazine.it

Non so se questa notizia ti farà felice o meno, ma l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato uno strumento nuovo in grado di rendere migliore la coordinazione fiscale per individuare gli evasori fiscali.

A detta degli esperti, questo nuovo sistema ha una velocità pazzesca, è molto semplice ed efficace e la sua progettazione ridurrà di tanto il margine di errori. Vuoi sapere come? Andrà a individuare tutti i movimenti anomali sui conti correnti sottoposti a controllo.

Se sei perplesso, sappi che non sei l’unico. Non è piacevole, infatti, essere monitorati anonimamente dal Fisco. Ecco perché molti cittadini in questo momento stanno storcendo il naso.

Se vogliamo analizzare il funzionamento di questi controlli, dobbiamo farlo partendo dai dati ufficiali che sono stati pubblicati dalla Guardia di Finanza.

Soltanto così possiamo capire in che modo cambierà realmente la procedura che va a sottoporre gli utenti alle verifiche di natura fiscale.

Controlli con la delega fiscale: come funziona l’Anonimetro?

Il rapporto ufficiale del governo italiano sulle questioni fiscali mette in evidenza un quadro piuttosto cupo. Nei primi quattro mesi di quest’anno, sono venuti alla luce ben 1936 casi di evasione fiscale.

La maggior parte di questi casi ha riguardato i lavoratori cosiddetti in nero, ma anche imprenditori e lavoratori autonomi.  E, a peggiorare le cose, c’erano molti altri soggetti che erano fuori dai radar del fisco.

delega fiscale
delega fiscale – oipamagazine.it

Da tempo si parla di trovare una nuova “arma” per intercettare tutti gli illeciti. Bene, quell’arma è finalmente arrivata e si chiama Anonimetro.

Questo algoritmo potenziato prende i dati estratti dai conti correnti delle persone e li analizza, effettuando confronti per rilevare eventuali illeciti. E la parte migliore? Tutto è reso possibile dalla perfetta interoperabilità dei database.

L’attuale protocollo prevede controlli regolari per fiutare i soggetti che potrebbero non avere buone intenzioni, visto che stanno evadendo le tasse.

L’intero lavoro è suddiviso in dieci diverse fasi, una delle quali consiste nel tenere d’occhio il volume di affari in corso e le transazioni effettuate sui conti correnti.

L’obiettivo è di cogliere eventuali irregolarità o anomalie, ma il vero grattacapo è l’intero aspetto “predittivo” di questo strumento.

A ben guardare, il sistema è progettato per inseguire con intento preventivo gli evasori fiscali, anche prima che siano effettivamente andati avanti ad evadere le tasse. Ed è qui che le cose iniziano a destare un bel po’ di perplessità.

Nessun prelievo forzoso

Non bastassero i dubbi e le criticità sulla possibilità di prevedere l’evasione, c’è anche la questione che riguarda il prelievo forzoso, un tema che è sempre di moda e ormai da tempo presente sul tavolo fiscale nazionale.

Ultimamente, il dibattito in merito si è fatto più acceso e sono davvero tanti i tentativi da parte delle istituzioni di chiarire la questione.

delega fiscale novità
delega fiscale novità – oipamagazine.it

In primis Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, il quale è intervenuto dopo la discussione in commissione Finanze al Senato sulla delega fiscale.

Ecco cosa ha detto: “Tutte le voci su un prelievo forzoso in atto sono infondate, in quanto c’è un meccanismo che proviene dal codice di procedura civile e può essere applicato a tante altre ipotesi, non soltanto quando si tira in mezzo lo Stato”.

Più che altro, il discorso dovrebbe puntare all’accelerazione del procedimento che il Codice civile già prevede.

“Se il contribuente viene considerato evasore”, ha dichiarato Leo “è perché non ha pagato un’imposta e il fatto è stato accertato dal giudice, ma anche quando non ha presentato ricorso”.

“In tal caso, l’Agenzia delle Entrate/Riscossione può chiedere alla banca tramite le procedure informatiche il pignoramento presso terzi.

Ora il procedimento diventa più veloce perché tramite le procedure informatiche è possibile sapere immediatamente se il contribuente in questione ha soldi per andare a coprire quanto dovuto. Soltanto in questo caso si può avviare il pignoramento”.

Tali procedure vengono regolate dall’art. 16 della Legge Delega, la quale afferma che il governo ha la facoltà di potenziare ogni attività di riscossione coattiva.

In che modo può farlo? Semplice: razionalizzando e automatizzando le procedure di pignoramento per i rapporti finanziari, anche usando meccanismi di cooperazione applicativa già da quando inizia la fase di dichiarazione stragiudiziale da parte del terzo.

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