Chi paga il portone condominiale rotto? Ecco chi è obbligato a sborsare i soldi

In questo articolo affronteremo un tema molto discusso, ossia chi paga il portone condominiale rotto. Vediamo cosa dice il regolamento.

Portone condominio
Portone condominio – Oipamagazine.it

Purtroppo, i residenti dei condomini incontrano spesso problemi con il malfunzionamento delle porte di accesso.

Queste porte sono considerate proprietà comunale e quindi eventuali guasti o danni devono essere affrontati collettivamente e sostenuti finanziariamente da tutti i proprietari delle unità all’interno dell’edificio, come richiesto dalla legge.

Esistono tuttavia casi in cui è possibile derogare a questa regola generale, come previsto dal regolamento condominiale.

Tali regolamenti delineano tipicamente criteri alternativi per la ripartizione delle spese comuni tra i condomini.

Chi paga il portone condominiale rotto?

Nel caso in cui la porta si danneggi o mostri segni di indebolimento, come rumori insoliti, la prima cosa da fare è contattare l’amministratore di condominio.

L’amministratore contatta quindi un tecnico professionista che possiede le competenze necessarie per affrontare il problema.

Dopo aver effettuato una valutazione iniziale, il tecnico analizza l’entità dei danni e presenta all’amministratore un preventivo per i costi di riparazione.

In questa fase, a seconda della gravità del danno, l’amministratore ha due opzioni da considerare: la convocazione dell’assemblea condominiale, ma solo se il danno è irreparabile e richiede la sostituzione della porta.

Oppure quando vi è la volontà di installare telecamere di videosorveglianza o di non convocare un’assemblea condominiale se l’intervento immediato è cruciale.

Portone condominiale rotto
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È importante notare che qualsiasi ritardo nelle riparazioni potrebbe potenzialmente mettere a repentaglio la sicurezza dei residenti.

Pagamento delle spese

Come da normativa dettata dal Codice Civile, l’onere finanziario connesso alla riparazione di una porta condominiale danneggiata deve essere ripartito tra i condomini in proporzione alla loro quota di proprietà, i cosiddetti millesimi condominiali.

Il valore della proprietà immobiliare di ciascun individuo viene confrontato con il valore totale dell’intero edificio per determinare i rispettivi contributi.

Tuttavia, è importante notare che tale principio può essere modificato solo attraverso l’attuazione di un regolamento condominiale che adotti principi di ripartizione delle spese diversi, come sancito dal Codice Civile.

Tuttavia, c’è un aspetto su cui non è consentito scostarsi, ovvero l’obbligo per tutti i condomini di contribuire alle spese di manutenzione dei beni comuni, come la porta, anche se non ne usufruiscono personalmente.

Casi specifici da considerare

Come accennato in precedenza, le spese relative alla manutenzione della porta condominiale vanno suddivise tra tutti i condomini.

Sono inoltre tenuti a contribuire a tali spese, in proporzione alle rispettive quote, anche i titolari dei negozi ubicati in loco.

Questa situazione esemplifica il comune verificarsi di un mancato utilizzo pratico della porta condominiale. Tuttavia, la legge prevede che in tali casi si tenga conto della potenziale utilità del bene.

Condominio
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Uno scenario unico si presenta quando si considerano i condomini costituiti da più scale. Come accennato in precedenza, ogni proprietario delle singole unità immobiliari è obbligato a contribuire economicamente, anche se non utilizzano il bene.

Tuttavia, nel caso di condomini con più rampe di scale, ciascuna con ingresso indipendente, non sono tenuti a concorrere alla ripartizione delle spese di riparazione i condomini che potenzialmente possono beneficiare del bene danneggiato.

Tale deroga ha lo scopo di velocizzare il processo di riparazione, con le spese e le relative procedure a carico esclusivo dei proprietari delle singole unità immobiliari direttamente interessate dagli interventi di manutenzione.

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