Si può organizzare una festa in terrazzo? Cosa dice il regolamento condominiale

È consentito organizzare una festa in terrazzo all’interno di un condominio? Andiamo a vedere cosa dice il regolamento in merito.

festa in terrazzo
festa in terrazzo- Oipamagazine.it

Durante le stagioni più calde, la terrazza viene spesso utilizzata per stendere la biancheria, riporre gli attrezzi e persino prendere il sole.

Tuttavia, se decidi di organizzare una festa su questa terrazza, è importante conoscere l’iter giusto da seguire.

Serve il permesso per farlo? Secondo il Codice Civile, è possibile organizzare una festa su un terrazzo comune, ma è necessario ottenere preventivamente l’apposito permesso.

Festa in terrazzo: le norme condominiali

La normativa a cui attenersi è quella delineata dal codice civile, che disciplina l’uso degli spazi comuni all’interno di un edificio.

Tali “parti comuni” sono possedute congiuntamente da tutti i condomini, in proporzione alle rispettive quote millesimali.

Si tratta, in sostanza, delle aree dell’edificio che non sono di proprietà privata di alcun singolo condomino. Ciò include scale, atri, cortili, ascensori, il tetto e, naturalmente, la terrazza condivisa.

Ai condomini è concessa la libertà di utilizzare gli spazi comuni secondo i propri desideri e le proprie necessità, anche se di natura indulgente. Tuttavia, questa libertà viene fornita con due condizioni.

È essenziale utilizzare i servizi comuni solo per lo scopo previsto. Gli ascensori, ad esempio, non dovrebbero essere utilizzati per trasportare oggetti pesanti, né le motociclette dovrebbero essere parcheggiate nell’atrio di un condominio.

Festa in terrazzo condominiale
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Il principio della “parità d’uso” deve essere affermato come aspetto fondamentale degli spazi condominiali condivisi.

Agli altri inquilini non dovrebbe essere impedito di utilizzare queste aree comuni. Tuttavia, questo principio deve essere considerato con un certo grado di clemenza.

L’uso uguale non implica necessariamente l’uso contemporaneo della stessa porzione di immobile da parte di più soggetti.

Ad esempio, non sarebbe pratico impedire a chiunque di utilizzare l’ascensore o installare un satellite sul tetto perché impedirebbe l’accesso ad altri.

In poche parole, non bisogna monopolizzare gli spazi comuni, utilizzandoli in modo estensivo o per periodi di tempo prolungati.

È importante rivedere il regolamento condominiale per garantire che alcuni usi delle parti comuni dell’edificio siano consentiti.

Se il regolamento proibisce attività rumorose, ad esempio, organizzare una festa in terrazza sarebbe contro le regole.

Finché il regolamento non prevede restrizioni, è nel diritto di tutti utilizzare l’area designata per i propri scopi, anche per attività di svago.

Ciò implica che ospitare un evento sul tetto dell’edificio è plausibile senza dover chiedere l’approvazione dell’amministratore o dell’assemblea. Si tratta infatti di un uso consentito ai sensi della legge condominiale.

Le norme penali applicabili

Oltre alle norme standard relative al rumore, esiste anche una serie separata di norme penali che devono essere prese in considerazione.

Come molti sanno, il codice penale vieta esplicitamente l’atto di “disturbo della quiete pubblica”. Costituisce reato penale chiunque crei una quantità eccessiva di rumore, tale da recare disturbo a un numero rilevante di persone (non solo a quelle che risiedono negli appartamenti più vicini).

È importante notare che questo reato può essere perseguito d’ufficio, nel senso che la semplice denuncia di un vicino è sufficiente per avviare una denuncia.

Festa in condominio
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In tali casi, le forze dell’ordine, come i Carabinieri o la polizia, possono intervenire e ordinare alla fonte del rumore di cessare le proprie attività.

È imperativo assicurarsi che il suono della musica non penetri attraverso il pavimento dell’immediato vicino al piano di sotto o di qualsiasi altro residente nel complesso condominiale, compresi quelli che risiedono in strutture adiacenti.

Il solo fatto di ricevere una denuncia per musica ad alto volume non esonera dalla possibilità di incorrere in accuse penali.

La legge prevede che il reato si attivi con il suono udibile da un numero indeterminato di individui, anche se uno solo ha sporto denuncia.

È importante ricordare di indagare se esistono normative stabilite dalle autorità locali in merito ai livelli di rumore o ai limiti di tempo.

Alcuni comuni hanno stabilito soglie specifiche o orari designati durante i quali il rumore è vietato, in particolare nelle aree di importanza storica.

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