Nuovo assegno da 564 euro al mese dall’INPS: chi potrebbe presentare la domanda

Un nuovo assegno da 564 euro al mese è in arrivo dall’INPS. A chi è destinato? Gli interessati devono presentare la domanda?

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L’INPS ha previsto un beneficio aggiuntivo che consentirà a selezionati lavoratori di andare in pensione da una posizione più vantaggiosa.

Questo vantaggio include un’indennità mensile di 564 euro, progettata per facilitare una transizione più facile verso la pensione.

Dopo aver valutato le risorse disponibili per l’esecuzione, l’INPS ha annunciato che sarà ripristinato a breve il pagamento dell’indennizzo per la rottamazione delle licenze commerciali.

Questo annuncio porterà sicuramente grandi soddisfazioni agli imprenditori che stanno già pensando al pensionamento.

Nuovo assegno da 564 euro al mese dall’INPS: per chi?

Alla cessazione delle attività commerciali, le persone fisiche sono indennizzate attraverso una mensilità pari al trattamento minimo INPS, fissato in 563,74 euro per l’anno 2023.

Tale indennità viene riconosciuta fino al raggiungimento dell’età per il diritto alla pensione di vecchiaia.

L’INPS ha recentemente dichiarato la riattivazione delle domande di risarcimento presentate tra il 1° dicembre 2022 e il 30 aprile 2023.

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La remunerazione porterà sicuramente gioia a numerosi imprenditori che non riescono più a gestire la propria impresa, ma non sono ancora pronti per la pensione.

È importante tenere presente che la richiesta e il percepimento della pensione possono essere legittimi solo dopo aver compiuto 67 anni ed aver versato contributi INPS per un minimo di 20 anni.

Pur anticipando il raggiungimento di questo importante traguardo, vi è una grave preoccupazione che un’attività possa essere costretta a chiudere a causa di difficoltà finanziarie.

Questo è stato lo sfortunato destino di molte aziende durante la pandemia e lo scoppio successivo della guerra ucraina, dove il costo dell’elettricità e del gas è aumentato enormemente.

In particolare, l’impennata del costo del gas ha comportato la cessazione di numerose attività commerciali e produttive.

Attualmente la situazione è leggermente migliorata, ma il Governo dovrebbe fare qualche sforzo in più per evitare che una cosa del genere accada in futuro.

Dalla sua prima attuazione tra il 1996 e il 1998, la misura ha subito molteplici estensioni e revisioni per comprendere una gamma di professionisti.

Si tratta di titolari di attività commerciali, ausiliari, attività commerciali di pubblica utilità, piccole imprese in sede fissa, somministrazione di alimenti e bevande, nonché rappresentanti di commercio e agenti.

Nel caso in cui una di queste attività venisse interrotta a partire dal 1° gennaio 2017, avevano la possibilità di richiedere all’INPS un’indennità mensile.

A causa di un problema di risorse per lo Stato nel 2019, la misura è stata rivista, il che ha rappresentato una grave minaccia per l’accessibilità alla misura per molti.

Fortunatamente, la Legge di Bilancio 2021 ha affrontato questi problemi di risorse e l’indennità per cessazione d’attività è nuovamente disponibile.

Cosa accade per le domande pervenute

L’INPS ha emesso una comunicazione per informare che le domande che sono pervenute fino ad aprile 2023 saranno evase come da programma.

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Tuttavia, per le domande pervenute da maggio 2023 in poi, sarà implementata una procedura diversa.

Anche per tali future domande sarà necessario capire e attendere se le risorse necessarie verranno stanziate in modo che la misura possa essere portata avanti per il resto dell’anno.

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