Infortunio sul lavoro, chi paga i danni alla persona coinvolta? La risposta

In caso di infortunio sul lavoro, chi paga i danni al soggetto coinvolto? Andiamo a vedere cosa dice la legge.

Infortunio sul posto di lavoro
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Un incidente imprevisto nel luogo di lavoro che provoca lesioni e richiede una prognosi minima di tre giorni viene definito incidente sul lavoro.

Tuttavia, gli eventi che possono rientrare in questa classificazione non sono limitati al luogo di lavoro.

Possono includere incidenti che si verificano durante il viaggio verso il lavoro, come incidenti automobilistici, furti e aggressioni.

In caso di eventi spiacevoli, sia le aziende che i dipendenti possono contare su un supporto concreto, rendendo questa tutela un aspetto cruciale per entrambe le parti.

In caso di infortunio durante l’orario di lavoro, il responsabile del lavoratore è tenuto a presentare all’INAIL una denuncia di infortunio per determinare la tipologia di prestazione che andrebbe erogata.

Al momento della visita medica si determinerà se il lavoratore è impossibilitato a lavorare per un determinato periodo e, di conseguenza, avrà diritto alla rendita per inabilità permanente o temporanea.

Se l’infortunio non è conseguenza diretta dell’attività svolta all’interno dell’azienda, sarà considerato malattia regolare e quindi coperto dall’INPS.

Per determinare chi è responsabile del pagamento dello stipendio di un dipendente durante un periodo in cui questi è impossibilitato a lavorare a causa di un infortunio sul lavoro, è necessario analizzare i casi specifici coinvolti.

Chi paga i danni al lavoratore coinvolto in caso di incapacità temporanea?

A partire dal 4° giorno successivo all’infortunio e per tutto il periodo di inattività, l’INAIL eroga al lavoratore una rendita per inabilità temporanea.

Al contrario, è responsabilità del datore di lavoro fornire un pagamento aggiuntivo per garantire che il dipendente riceva la quota spettante, se previsto dal contratto collettivo.

Inoltre, il datore di lavoro deve compensare l’intera giornata di infortunio e il 60% del reddito medio giornaliero per i primi tre giorni.

Infortunio sul lavoro
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L’INAIL offre una retribuzione giornaliera fino al completo recupero, che copre tutti i giorni della settimana, compresi i festivi. La rendita specifica concessa è pari a:

  • al 60% della paga giornaliera media, per i primi 90 giorni;
  • al 75% della paga giornaliera media partendo dal 91° giorno fino ad arrivare alla guarigione completa.

Nel calcolo dell’indennizzo per infortuni sul lavoro si tiene conto della retribuzione del lavoratore dei 15 giorni precedenti.

Tuttavia, per alcune categorie di dipendenti la retribuzione può essere basata sulle retribuzioni convenzionali previste dal decreto ministeriale, determinate secondo la qualifica di assunzione del lavoratore.

Sono inclusi nei calcoli i pagamenti per le ferie maturate, i giorni festivi e i periodi di riposo settimanali. Il prodotto di questi calcoli produce l’importo finale dell’indennità giornaliera che l’infortunato ha diritto a ricevere.

Tuttavia, va notato che questa cifra finale è soggetta all’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Quando un lavoratore sperimenta un’incapacità temporanea, gli viene data la possibilità di selezionare il metodo di pagamento preferito per la sua rendita.

Per farlo può scaricare dal sito dell’INAIL l’apposito modulo e fornire tutte le informazioni richieste.

In alternativa, spesso il datore di lavoro può anticipare la rendita direttamente in busta paga, che potrà poi essere rimborsata dall’Istituto in un secondo momento.

Chi paga per l’invalidità permanente?

Se le lesioni del dipendente sono abbastanza gravi, possono comportare un’incapacità permanente, secondo le seguenti circostanze:

  • l’invalidità assoluta permanente comporta la perdita totale della capacità di svolgere qualsiasi tipo di lavoro per l’intera vita;
  • in caso di invalidità permanente parziale, un individuo può subire solo una perdita parziale della capacità di svolgere le proprie mansioni lavorative.

Nelle situazioni di riduzione della capacità lavorativa superiore al 10%, indipendentemente dai casi specifici, è prevista una rendita di inabilità permanente.

Caduta da lavoro
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Gli articoli 116 e 120 del Testo Unico delineano l’indennità e il grado di inabilità che sono determinati.

Si prevede che il tasso previsto per un aumento dell’invalidità dall’11% al 60% rientri nell’intervallo compreso tra il 50% e il 60%.

Quando il livello di invalidità aumenta dal 61% al 79%, il tasso di risarcimento viene adeguato in base alla gravità del danno subito.

Di norma, all’inizio viene concessa un’indennità provvisoria, con l’aspettativa che il lavoratore si riprenda a breve.

È solo dopo un’attenta valutazione della capacità del lavoratore di tornare al lavoro che viene presa una decisione.

La selezione di una rendita permanente è un evento raro, e tipicamente avviene solo quando l’INAIL è in grado di accertare tempestivamente la gravità della situazione.

Nella determinazione del risarcimento per infortuni sul lavoro si tiene conto della retribuzione percepita dal dipendente durante l’anno che precede l’infortunio.

Se non è possibile effettuare un calcolo esatto della retribuzione annua, è prevista una somma pari a 300 volte la retribuzione giornaliera a titolo di compenso per ciascun anno.

Ferme restando le condizioni, l’indennizzo durerà per tutta la vita del beneficiario e non sarà soggetto a tassazione.

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