Se possiedi questi requisiti vai in pensione 13 anni prima: chi potrebbe accedere

Coloro che posseggono determinati requisiti potrebbero andare in pensione 13 anni prima dell’età pensionabile. Chi può accedervi?

Pensione 13 anni prima
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La domanda su quando andare in pensione e come uscire dalla forza lavoro prima possibile è comune.

Tuttavia, a causa della legge Fornero (legge 214/2011), nota anche come riforma delle pensioni, i criteri per il pensionamento sono diventati notevolmente più stringenti.

Secondo questa legge, le persone fisiche possono richiedere la pensione ordinaria di vecchiaia solo dopo aver compiuto 67 anni.

Andare in pensione in anticipo, anche con l’età che non è un prerequisito, comporta condizioni rigorose.

Nello specifico, bisogna avere un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) e attendere un periodo di 3 mesi per ricevere la liquidazione del trattamento.

Il lato positivo è che è possibile accumulare crediti da vari fondi per soddisfare il requisito contributivo per il diritto alla pensione.

Per fortuna, a parte i trattamenti di cui sopra, esistono vari altri tipi di pensioni che si rivolgono a diversi gruppi di lavoratori, alcuni dei quali sono disponibili per tutti mentre altri sono esclusivi di categorie specifiche.

La Quota 103

Il beneficio denominato pensione quota 103 oppure pensione anticipata flessibile è erogato esclusivamente per l’anno 2023.

Per beneficiare di tale beneficio è necessario aver maturato 41 anni contributivi entro il 31 dicembre dello stesso anno ed avere almeno 62 anni.

Pensione13 anni prima
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Il requisito di contribuzione cumulativa può essere soddisfatto senza tener conto di eventuali pagamenti effettuati a fondi professionali.

Per garantire l’attivazione della pensione alla data opportuna è necessario attendere una finestra di tre mesi, o sei mesi per i dipendenti pubblici, ad eccezione del settore Scuola e Afam, che ha una sola finestra annuale.

Salvo che svolga attività di lavoro autonomo occasionale con retribuzione annua lorda fino a 5.000 euro, ovvero lavori agricoli occasionali per un massimo di 45 giorni all’anno, coloro che percepiscono l’indennità di quota 103 non possono lavorare fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

Inoltre, l’importo della pensione non può superare un limite pari a cinque volte il trattamento minimo fino al raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento.

L’Opzione donna

Le lavoratrici hanno la possibilità di una pensione anticipata sperimentale denominata opzione donna, analoga alla quota 103, a disposizione di coloro che soddisfano i criteri di ammissibilità entro il 31 dicembre 2022.

Al raggiungimento dell’età di 60 anni (59 con figlio, 58 con due o più figli, o se una persona è stata licenziata da un’azienda in difficoltà finanziarie), si può accedere all’opzione donna.

Pensione con 35 anni di contributi
Pensione con 35 anni di contributi-oipamagazine.it

Per avere diritto alla pensione anticipata o di anzianità ai sensi dell’articolo 22, comma 1, della legge 153/1969, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS o alle sue casse sostitutive devono avere 35 anni di contributi, con periodi netti di disoccupazione compensata, malattia e infortuni esclusi.

È importante notare che il requisito contributivo non può essere assolto in regime di cumulo.

Le donne che possono beneficiare di questo programma devono rientrare in categorie specifiche, tra cui i caregiver che assistono un familiare di 1° grado con handicap grave (o eccezionalmente un familiare di 2° grado) da almeno 6 mesi, il 74% di disabilità e i lavoratori che sono stati licenziati da aziende in crisi e attualmente fanno parte di un tavolo di confronto per gestire la crisi aziendale nella struttura di crisi d’impresa.

Pensione precoci anticipata

I lavoratori che hanno guadagnato almeno 12 mesi di contributi da lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni di età possono beneficiare di una leggera riduzione del requisito contributivo, che consente loro di qualificarsi con 41 anni di contributi o 41 anni e 10 mesi di crediti invece dei soliti 42 anni e 10 mesi.

Il semplice fatto di entrare presto nel mondo del lavoro non è sufficiente per ricevere la pensione nota come “quota 41“.

Inoltre, bisogna essere inquadrati anche in una delle seguenti categorie: coloro che sono stati disoccupati per un lungo periodo di tempo, i caregiver, coloro con una percentuale di invalidità pari almeno al 74%, i lavoratori che svolgono attività lavorative o compiti estenuanti durante la notte o coloro che svolgono lavori pesanti.

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