Si può andare in pensione con 20 anni di contributi? La legge lo conferma ma è richiesto un requisito in particolare.
Il sistema pensionistico italiano segue lo stesso filone da tempo, tuttavia per il 2023 molti pensionati hanno ottenuto un aumento delle quote previste grazie alla rivalutazione. Una condizione prevista per legge, che mette sul tavolo quelli che sono i dati Istat e quelli dell’inflazione arrivando ad una percentuale, da applicare poi sulle pensioni. Detto questo, ci sono anche degli strumenti da tenere in considerazione visto che in molti si chiedono se sia possibile andare in pensione con 20 anni di contributi. Proviamo a sviluppare i vari punti?
Funzionamento del sistema delle pensioni italiano
I lavoratori che vogliono uscire dal lavoro sono sempre interessati a capire il meccanismo, consultare un professionista e chiedersi quali siano gli strumenti a disposizione da utilizzare. Il sistema pensionistico italiano si basa sulla previdenza obbligatoria pubblica, con i lavoratori che versano ogni mese dei contributi per tutto il periodo della propria carriera lavorativa.
L’età ad oggi pensionabile è 67 anni per uomini e donne, con strumenti di vario tipo che permettono di anticipare l’uscita dal lavoro come 42 anni e 10 mesi se uomini – 41 anni e 10 mesi per le donne.
Poi ci sono anche possibilità di uscire dal lavoro che si basano su condizioni personali, come l’invalidità oppure su requisiti in merito all’anno di nascita. Ci sono anche dei lavoratori precoci oppure soggetti che hanno sempre svolto professioni usuranti e molto pericolose.
Sul tavolo delle pensioni ci sono sempre novità in merito alle uscite anticipate, per questo motivo bisogna essere aggiornati e chiedere ad un consulente quali possano essere le condizioni per richiedere tale agevolazione.
20 anni di contributi versati: quando andare in pensione?
Le donne lavoratrici che sono invalide o con una mobilità/capacità ridotta possono chiedere una pensione anticipata per invalidità. I contributi richiesti sono 20 e si può andare in pensione già a 56 anni compiuti.
È sicuramente uno strumento da prendere in considerazione, soprattutto per chi versa in condizioni di netto svantaggio o svolge una professione difficile considerando il tipo di vita condotta.
Anche gli uomini posso richiedere questo tipo di agevolazione, sempre con 20 anni di contributi versati ma con una invalidità dell’80% e 61 anni di età. L’opzione consente di poter andare via dal lavoro in anticipo, senza attendere i 67 anni di età oppure con contributi versati che siano maggiori dei 20.
Per richiedere questo tipo di pensione è importante aver versato 20 anni di contributi e presentare la documentazione di attestazione di invalidità. La stessa viene riconosciuta tramite una visita specialistica da parte dei medici dell’INPS, presso uno studio abilitato e certificato.
La quota pensionista, ovviamente, varia a seconda della retribuzione che viene percepita negli anni in aggiunta delle varie opzioni, come rivalutazione o fattori per l’invalidità.