Mutuo a tasso fisso: cosa è cambiato rispetto al 2022

Circa 10 mesi fa abbiamo assistito al primo di numerosi rialzi da parte della BCE sui tassi, una situazione che ha portato in crisi coloro che hanno intenzione di acquistare una casa.

Mutuo
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Infatti, in meno di un anno, accendere un mutuo è diventato una cosa che non tutti gli italiani possono permettersi proprio per la presenza di rate sempre più costose.

Cosa ha provocato l’aumento della BCE

Nel mese di giugno del 2022, nessuno aveva ancora modificato i tassi della BCE al punto che il loro valore era pari a 0 proprio come accadeva da circa 10 anni. Nell’arco di 10 mesi però, a causa di continui rialzi, i tassi sono arrivati addirittura al 3,75% e la cui l’ultima modifica è avvenuta nel mese di maggio con un aumento dello 0,25%.

Seguendo questa tendenza, è molto probabile che anche per il mese di giugno si possa assistere ad un’ulteriore modifica arrivando al 4%. Coloro che stanno per comprare casa vedranno quindi, di fronte a sé, una situazione ben diversa a differenza di coloro che lo hanno fatto l’anno passato.

Per molti infatti la soluzione per avere una casa propria è quella di richiedere un mutuo. Attualmente i più richiesti sono i mutui a tasso fisso poiché quelli a tasso variabile vengono scelti soltanto da una piccola minoranza.

Inoltre non mancano coloro che, nei mesi passati, avevano optato per la seconda soluzione ma che in seguito hanno effettuato un cambio di marcia passando così al mutuo a tasso fisso, in modo tale da evitare di trovarsi di fronte all’aumento dei tassi.

BCE
BCE- Oipamagazine.it

Ogni rata viene calcolata prendendo come valore di riferimento il tasso interbancario. Se si analizzo il tasso per l’acquisto di una casa a 25 anni, durante le prime settimane del 2022, ossia in quel periodo in cui i tassi della BCE erano ancora a zero , in quanto questo viaggiava in una percentuale che oscillava tra lo 0,5 e lo 0,6%.

A seguito di rialzi della BCE, già nel mese di maggio questo aveva subito un aumento arrivando all’1,70%, mentre, dopo 365 giorni, il tasso è aumentato ancora di più arrivando alla percentuale del 2,7%.

Con l’aumento dei tassi, aumenta anche la rata

Sono proprio tutti questi rincari i responsabili dell’incremento dei tassi che vengono proposti a coloro che scelgono di sottoscrivere un mutuo a tasso fisso.

Nonostante ciò, nelle ultime settimane si è registrato un leggero calo il quale però non è dovuto all’IRS ma che vede come responsabile la politica commerciale di determinate banche le quali hanno preso le decisioni di diminuire gli spread, ossia quella parte percentuale che si affianca all’IRS e che solitamente rientra nei loro compensi.

Se si prende come esempio un’elaborazione realizzata da Sky Tg24, pare che un mutuo dal valore di 150.000 euro, che è stato stipulato con la formula del tasso fisso e che abbia una durata di 20 anni, a causa dello spread della banca arrivato all’1,2%, nel mese di gennaio 2022 il pagamento di una quota mensile che un italiano medio si trova a pagare euro di 774 euro.

Aumento tassi del mutuo
Aumento tassi del mutuo- Oipamagazine.it

Un mutuo invece con le stesse indicazioni ma che viene stipulato oggi, vedrà gli italiani costretti a pagare una rata che parte da 909 euro al mese. Analizzando invece uno studio portato avanti da Facile.it su un mutuo di 126.000 euro ma la cui durata è di 25 anni, i risultati ottenuti sono diversi.

Infatti, se si moltiplicano tali rate per l’intera durata del finanziamento, ciò che si scopre è che nel mese di gennaio del 2022 colui che ha acquistato casa doveva pagare la cifra finale di 144.000 euro mentre, con un mutuo stipulato del mese di maggio del 2023, la cifra finale tra restituire è di 190.000 euro.

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