Contributo genitori, fino a 500 euro: cos’è, requisiti e come funziona

Per venire incontro alle difficoltà economiche di alcune famiglie, è stato creato un fondo per agevolare i genitori a nucleo monoparentale con i figli a carico. Esso sarà stanziato per il 2023 nella somma massima di 500 euro al mese. A chi è rivolto? Chi è che può far domanda per ricevere mensilmente questo assegno? Ecco tutti i dettagli precisi su quello che c’è da sapere in merito a questo argomento.

Contributo genitori
Contributo genitori -Oipamagazine.it

Viviamo in un periodo storico con una inflazione elevata e con tantissimi rincari in ogni settore. Anche i generi alimentari sono arrivati a costare molto di più rispetto alla media degli anni scorsi. Una situazione poco piacevole per tutti, ma soprattutto per tutte quelle famiglie con pochi redditi e con uno o più figli a carico.

Molte persone, infatti, hanno perso il lavoro e non sanno più come fare per arrivare alla fine del mese. Il tasso di disoccupazione in Italia è al momento del 7,8%. Chi ha anche alcuni figli da mantenere si ritrova in una situazione molto complicata per far quadrare i conti.

Il governo italiano, quindi, ha scelto di agevolare le famiglie in difficoltà, attraverso l’erogazione di alcuni bonus. Oggi parleremo di un contributo specifico in riferimento ad alcune famiglie particolari con uno o più figli a carico.

L’INPS corrisponde ad alcuni nuclei familiari monoparentali – con la presenza di un solo genitore – con uno o più figli a carico un importante contributo che può andare da 150 euro fino a 500 euro al mese. A chi è rivolto? Quali requisiti devono essere corrisposti? Ecco tutte le informazioni che devi sapere su questo contributo che può dare grande sollievo ad alcuni genitori. Scopriamo i dettagli.

Contributo fino a 500 euro al mese per i genitori con questi figli a carico: ecco tutti i dettagli

Facciamo riferimento al contributo per i genitori monoreddito o disoccupati con uno o più figli disabili a carico. Tale bonus spetta solo ed esclusivamente ai genitori che fanno parte dei nuclei familiari monoparentali, vale a dire con la presenza di un solo genitore, a prescindere dal sesso. Se hai figli a carico disabili e fai parte di questo particolare nucleo familiare, avrai diritto a questo importante contributo. Ecco tutto quello che devi sapere in merito.

Contributo genitori
Contributo per i genitori con figli a carico disabili. Ecco tutti i dettagli che devi sapere – Oipa Magazine

I figli a carico dovranno avere una una disabilità accertata e non inferiore al 60%. Se c’è questo requisito e se il genitore rispetta tutti i precedenti parametri, allora avrai diritto al contributo INPS. Inoltre, è importante sapere che per genitore disoccupato non si fa riferimento solo ed esclusivamente a chi è senza lavoro. Infatti, rientra in questa categoria anche chi ha un reddito da lavoratore dipendente non superiore alla somma annuale di 8 mila e 145 euro o da lavoratore autonomo con un reddito inferiore ai 4 mila e 800 euro annuali.

Se rientri in tutti questi parametri, allora avrai diritto a un bonus variabile da 150 a 500 euro. In base a cosa varia? Alla presenza di uno, due o più figli disabili a tuo carico. Nello specifico, dopo aver fatto regolare domanda, sarà possibile ricevere 150 euro al mese per un anno in caso di un figlio a carico disabile. Il contributo sale a 300 euro se sono presenti nel nucleo familiare monoparentale due figli a carico disabili. Esso, infine, arriva a 500 euro se i figli disabili a carico dovessero essere più di due.

Il pagamento mensile del contributo sarà erogato direttamente dall’INPS con un bonifico domiciliato mensile, il quale verrà accredito sul tuo conto corrente bancario, sul libretto postale o sulla carta prepagata scelta fornita di IBAN.

Il contributo lo si riceverà ogni mese senza alcun problema. I casi limite in cui può decadere tale bonus si avranno solo nei terribili casi di morte del figlio o del richiedente. Inoltre, il contributo potrebbe essere tolto al richiedente nel caso in cui il/i figlio/i a carico dovesse essere affidato a una terza persona.

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