Spending review: risparmi per 5 miliardi in 8 mesi, taglio di 85mila dipendenti pubblici

Cura da cavallo per ridurre sprechi e spesa pubblica: il dosaggio aumenta. Il commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, in un primo momento, aveva indicato che dalla revisione strutturale della spesa pubblica si sarebbero potuti risparmiare, secondo stime prudenziali, tre miliardi di euro per il 2014.

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Bene ma non basta. Alla luce di quanto annunciato nel programma di Renzi, è indispensabile applicare una ulteriore sforbiciata. Per gli ultimi otto mesi dell’anno “più o meno si arriva a 5 miliardi. Questo se si cominciasse da maggio. Prudenzialmente si può contare su 3 miliardi. C’è un margine, tutto dipende dalle decisioni politiche che si prendono”. Lo ha precisato il commissario Cottarelli illustrando il piano di tagli.  Oltre a mettere mano alle spese per la Difesa, ai trasferimenti alle imprese, alla riorganizzazione delle forze di Polizia e al taglio degli stipendi dei dirigenti, il provvedimento più significativo è quello che riguarda gli  esuberi tra i dipendenti pubblici per circa 85mila unità individuate fino al 2016. “E’ una prima stima di massima che va affinata in base alle effettive riforme che dovranno essere chiarite nel corso del 2014”, ha detto Cottarelli.

Fonti di palazzo Chigi precisano tuttavia che il documento circolato finora è soltanto una delle bozze e non la versione definitiva del lavoro di Cottarelli. Aspettando la versione definitiva del piano, che sarà presentato con il Def, la Cgil intanto lo critica aspramente. Il sindacato guidato da Susanna Camusso si aspettava dalla spending review, “qualcosa di meglio e di più, ovvero una maggiore lotta agli sprechi reali e non l’ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare” ha affermato Michele Gentile, responsabile dei Settori pubblici della Cgil.

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