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Draghi a Davos: i mercati esagerano sul rischio del debito. Progressi eccezionali per l’Eurozona

I quattro anni della crisi sono stati i più lunghi della sua vita. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, intervenendo al Forum economico mondiale a Davos. 
“Gli spread sono stati sempre un potente motore per le riforme di diversi Governi. – spiega Draghi – I Paesi quindi devono prendere le misure necessarie per il risanamento. I mercati stanno esagerando il rischio del debito governativo e questo può andare avanti ancora un po ‘. La riduzione degli spread è un segnale positivo, ma le tensioni sul mercato interbancario non consentono di dire che il sistema sia tornato a funzionare regolarmente’.


Il numero uno della Bce ha poi elogiato i Paesi dell’Eurozona che stanno facendo ‘progressi eccezionali” per combattere la crisi. ‘Se guardiamo a cinque mesi fa l’area dell’euro è un altro mondo – ha detto – Sappiamo per certo che abbiamo evitato un enorme credit crunch cioè un’enorme crisi di liquidità’. Tuttavia per risolvere la crisi “c’è da fare molto altro, bisogna raggiungere nuovi obiettivi’.


Le banche oggi  hanno più capitale e meno debiti, stanno meglio e hanno applicato regole sul risk management più efficaci. “Gli ultimi due anni sono stati da un punto di vista finanziario stabili e tranquilli – ha aggiunto – e il sistema finanziario, e lo dico con le dita incrociate, è resistente’. Ciò nonostante le tensioni sul mercato interbancario ci sono ancora. “Ci sono alcuni segnali positivi come la riduzione degli spread sul debito di alcuni  paesi, ma è ancora presto per vedere gli impatti sull’economia reale’. Bisognerà quindi partire da misure interne che restituiscano ‘fiducia’ in alcuni Paesi dell’euro e non dalla condivisione dei rischi fra Paesi, per raggiungere un’unione fiscale come quella a cui potrebbe arrivare l’Europa sulla base del Fiscal compact.