L’indagine realizzata dalla società Euler Hermes del gruppo Allianz, leader mondiale dell’assicurazione crediti, ha coinvolto 50 Paesi nel mondo e ha potuto rilevare le dinamiche del recupero crediti internazionale in base alle pratiche di pagamento, i procedimenti giudiziari e le procedure legate alle insolvenze aziendali.
Per capire quanto è difficile recuperare un credito è stato utilizzato il sistema del Collection Complexity Index, che assegna un punteggio da 0 a 100, dove 0 è il livello di difficoltà più basso nel recupero del credito e 100 quello più alto. I paesi sono valutati su una scala di quattro gradi: Severe, Very High, High, and Notable.
Ne emerge una classifica che vede i Paesi del nord Europa in testa, Svezia, Germania e Olanda le migliori, quelli del Medio Oriente come Arabia Saudita e Emirati Arabi in coda, e l’Italia più o meno a metà, al 28° posto, a livello High.
In particolare dall’indagine sono emerse quelle che sono le criticità che l’Italia deve affrontare nel recupero crediti, che vanno dall’estrema debolezza delle leggi che regolano il settore e la troppa burocrazia nelle procedure amministrative, ai ritardi e costi procedurali troppo elevati, alla difficile applicazione delle decisioni giudiziarie e, nel caso di procedure fallimentari, alle scarsissime possibilità dei creditori di recuperare il proprio credito.
Inoltre è stato rilevato il ritardo nei pagamenti degli italiani che impiegano in media 85 giorni per saldare i loro debiti nel settore privato, e da sei mesi ad un anno verso un partner pubblico, un dato tra i peggiori a livello internazionale.
Qui l’intero “Italy Collection profile”
Fonte: Euler Hermes
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